Coronavirus, indagine dell'Antitrust sull'aumento dei prezzi di alimentari, guanti e disinfettanti

Giovedì 7 Maggio 2020
Coronavirus, indagine dell'Antitrust sull'aumento dei prezzi di alimentari, guanti e disinfettanti

Indagine sull'aumento dei prezzi e su possibili speculazioni durante il lockdown. L' Antitrust ha avviato un'indagine preistruttoria inviando richieste di informazioni a numerosi operatori della grande distribuzione per acquisire dati sull'andamento dei prezzi di vendita al dettaglio e dei prezzi di acquisto all'ingrosso di generi alimentari di prima necessità, detergenti, disinfettanti e guanti. Lo scopo è quello di  «individuare eventuali fenomeni di sfruttamento dell'emergenza sanitaria a base dell'aumento di tali prezzi». I maggiori aumenti si riscontrano in aree non interessate da «zone rosse» o da misure rafforzate di contenimento della mobilità, spiega l'Autorità, non escludendo «fenomeni speculativi».


Coronavirus, Istat conferma impatto su economia

Covid-19 e cibo: meno spreco, più cucina e attenzione ai prezzi

Le richieste di informazioni, spiega l' Antitrust in una nota, riguardano oltre 3.800 punti vendita, soprattutto dell'Italia centrale e meridionale, pari a circa l'85% del totale censito da Nielsen nelle province interessate.

Nello specifico, dalle analisi preliminari svolte dall'Autorità sui dati Istat sono emersi a marzo 2020, per i prodotti alimentari, aumenti dei prezzi rispetto a quelli correnti nei mesi precedenti differenziati a livello provinciale. I maggiori aumenti si riscontrano in aree non interessate da «zone rosse» o da misure rafforzate di contenimento della mobilità.
 



L'Autorità, prosegue la nota, «ha ritenuto di non poter escludere che tali maggiori aumenti siano dovuti anche a fenomeni speculativi». Infatti, «non tutti gli aumenti osservati appaiono immediatamente riconducibili a motivazioni di ordine strutturale, come il maggior peso degli acquisti nei negozi di vicinato, la minore concorrenza tra punti vendita a causa delle limitazioni alla mobilità dei consumatori, le tensioni a livello di offerta causate dal forte aumento della domanda di alcuni beni durante il lockdown e dalle limitazioni alla produzione e ai trasporti indotte dalle misure di contenimento dell'epidemia». I principali destinatari delle richieste di informazioni sono: Carrefour Italia, MD, Lidl, Eurospin, F.lli Arena, alcune cooperative Conad (Conad Sicilia, Conad Nord-Ovest, PAC 2000, Conad Adriatico, nonché Margherita Distribuzione), alcune cooperative e master franchisor Coop (Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Coop Centro Italia, Coop Liguria, Novacoop, Coop Alleanza 3.0, Tatò Paride), diversi Ce.Di. aderenti a SISA (per esempio SISA Sicilia), SIGMA (per esempio Ce.Di. Sigma Campania) e CRAI (per esempio CRAI Regina). 

In relazione al comunicato in oggetto si specifica che nei confronti di Ce. Di Sigma Campania s.p.a. e delle altre aziende indicate è stata effettuata una semplice richiesta di informazioni senza l’avvio di alcun procedimento istruttorio o sanzionatorio.

Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento