Coronavirus, Arcuri: «Alternativa alla app Immuni è proseguire con lockdown»

Martedì 21 Aprile 2020
Arcuri: «Alternativa alla app Immuni è proseguire con lockdown»

Coronavirus, il commissario all'emergenza Covid19 Domenico Arcuri conferma che il contagio si sta attenuando, affermando che «siamo pronti a fronteggiare la fase 2» e ci sono «più ventilatori polmonari che pazienti in terapia intensiva».

Poi, Arcuri parla anche della app Immuni, sostenendo che «l'alternativa alla app è non alleggerire le misure di contenimento del virus».

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Arcuri:
«Più ventilatori che pazienti in terapia intensiva». «Ci sono ancora 2.573 italiani ancora in terapia intensiva, ma ci sono anche 2.659 ventilatori che servono a combattere questo virus e a salvare vite. Ieri per la prima volta il numero dei ventilatori ha superato quello dei pazienti in terapia intensiva». Così il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Protezione civile. «Questo grazie allo sforzo straordinario fatto in questi mesi con il commissario Borrelli e i nostri collaboratori per mandare i ventilatori nelle Regioni - I numeri dicono che il contagio si sta attenuando».

«Su fase 2 nessuna decisione frettolosa». «Non bisogna prendere alcuna decisione frettolosa, dobbiamo essere ancora più consapevoli e responsabili». Così il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa sulla fase 2, sottolineando che «non dobbiamo abbandonare né la cautela né la prudenza». Il virus, ha aggiunto, «è ancora tra noi. Abbiamo imparato a contenerlo e i nostri concittadini hanno imparato ad attrezzarsi e a fronteggiarlo, a costo di una sostanziale privazione delle libertà e proprio per questo dobbiamo sapere che non è stato sconfitto né allontanato».

Arcuri:
«App Immuni rispetterà sicurezza e privacy. L'alternativa è la privazione della libertà». La App per il contact tracing risponderà a due requisiti fondamentali: la sicurezza e la privacy. Lo ha garantito il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa sottolineando che i dati anagrafici e sanitari dei cittadini dovranno essere conservati su una «infrastruttura pubblica e italiana». «La privacy e la riservatezza dei dati - ha aggiunto - è un diritto inalienabile ed irrinunciabile». Dunque «non sarà da parte mia possibile allocare queste informazioni in un luogo che non sia un'infrastruttura pubblica e italiana».

«Il contact tracing è una modalità per garantire che in qualche modo vengano conosciuti e tracciati i contatti che le persone hanno, molto importante se qualcuno si contagia. Possono essere usati per contenere la diffusione del virus. In tutto il mondo alleggerire il contenimento significa essere in grado di mappare tempestivamente i contatti delle persone; l'alternativa sarebbe non alleggerire le misure, privandoci di quote importanti della nostra libertà come in queste settimane è accaduto». Lo ha detto il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Protezione civile.

«App obbligatoria è farsa, resterà volontaria». La App di contact tracing non sarà obbligatoria. Lo ha ribadito il commissario Domenico Arcuri smentendo alcune notizie di stampa uscite nei giorni scorsi. «Ho letto che noi avremo in testa di rendere obbligatoria la App per i cittadini, questa è una farsa - ha aggiunto - La app sarà e resterà volontaria».


 
 
 
 
 
«La tecnologia per il tracciamento dei contatti potrebbe essere adottata in modalità compatibili con le necessità di rispettare diritti e libertà fondamentali dei cittadini sanciti dalla Costituzione». È quanto si legge sul sito del ministero dell'Innovazione, guidato da Paola Pisano, che ha seguito il processo per la selezione dell'app anti-contagio.

Ultimo aggiornamento: 19:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA