Coronavirus, congedi e bonus, in arrivo a maggio gli aiuti alle famiglie con figli. A chi spettano

Lunedì 20 Aprile 2020 di Andrea Bassi e Giusy Franzese
Coronavirus, congedi e bonus, in arrivo a maggio gli aiuti alle famiglie con figli

Con le scuole ancora chiuse per l'emergenza coronavirus e una ripartenza graduale dell’attività produttiva, anche nella fase 2 le famiglie avranno bisogno di un sostegno economico da parte del governo.

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Ed è infatti quello che si sta pensando di fare con il decreto in arrivo, che riguarderà le imprese ma anche le famiglie. Si sta ragionando su due fronti: la conferma e la proroga di alcune misure; l’introduzione di nuovi strumenti.

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Nel primo caso c’è il raddoppio del congedo parentale, la misura che consente ai genitori lavoratori con figli under 12 di prendere fino a 15 giorni di permessi retribuiti al 50% dello stipendio. La possibilità era concessa fino al 3 aprile, poi prorogata al 13 aprile. Ora, e fino a quando le scuole resteranno chiuse, se ne possono richiedere altri 15 con le stesse modalità. Sarà possibile attivare ancora anche il voucher baby sitter (in alternativa al congedo), ma in questo caso non sono previste nuove risorse visto che la misura è stata richiesta finora solo da 40.000 famiglie e quindi restano residui sulle risorse già stanziate. Non è stato ancora deciso però se il bonus potrà essere richiesto una seconda volta dalle stesse famiglie che lo hanno già ricevuto.

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ASSEGNO FIGLI
Tra le nuove misure è in arrivo, su proposta della ministra Elena Bonetti, il bonus figli: sarà un aiuto mensile, che varia a seconda del numero dei figli e del reddito Isee. Tre gli importi previsti per altrettante fasce di reddito: 160 euro per i redditi fino a settemila euro annui; 120 euro per i redditi compresi tra settemila e 40.000 euro; 80 euro per quelli superiori. La ministra Bonetti vorrebbe introdurlo per i figli fino a 14 anni e per i mesi da aprile a dicembre incluso. Il Mef sta facendo i calcoli. La misura non costerebbe meno di cinque miliardi. Infine tra le nuove misure è allo studio anche un voucher vacanze per nucleo familiare da spendere questa estate in una struttura ricettiva italiana. Non dovrebbero esserci invece moratorie sugli affitti delle abitazioni private.


IL DISBOSCAMENTO
Nel governo si sta aprendo anche un altro dibattito: la proliferazione di bonus e sussidi e, soprattutto, gli importi riconosciuti. Un ragionamento che comprende anche il Reddito di cittadinanza. Quest’ultimo riconosce un assegno di 500 euro più altri 280 euro ad un single sotto la soglia di povertà. L’assegno aumenta di 200 euro per ogni altro adulto nel nucleo familiare e di 100 euro per ogni minore, fino ad un massimo di 1.100 euro. Nel decreto di maggio arriverà, molto probabilmente, anche il Reddito di emergenza, la misura pensata per coprire coloro che sono fuori dalle platee di quello di cittadinanza. Si tratta, per una certa parte, di lavoratori in nero che preferiscono non fare domanda del sussidio per non rischiare controlli.

Per questi il governo starebbe pensando ad un assegno di 500 euro per due mesi. Inoltre dovrebbe arrivare un aiuto alle colf e alle badanti, oltre 800 mila lavoratrici (almeno quelle regolari, ce ne sono almeno 1,2 milioni irregolari), che danno un grande supporto alle famiglie italiane. Per queste ultime la somma alla quale sta pensando il governo sarebbe di 400 euro per chi ha un contratto a tempo pieno e di 200 euro per chi ha un contratto ad ore. Ma il dubbio che starebbe emergendo tra i tecnici è se è possibile riconoscere un assegno inferiore per chi lavora (le colf e le badanti), rispetto a chi lavora in nero (500 euro) o a chi percepisce il Reddito di cittadinanza (500 euro minimo più altri 280 euro in caso di appartamento in affitto). Una giungla, insomma. Che ora qualcuno inizia a pensare di disboscare.


Lavoro
Altri 15 giorni
a casa con la paga
al 50 per cento


Il decreto in arrivo prevederà un raddoppio dei giorni di congedo parentale straordinario, con la possibilità quindi di chiederne altri 15 (oltre ai 15 già previsti). Identici i requisiti e le modalità. I giorni di congedo saranno pagati al 50% dello stipendio oltre alla contribuzione figurativa, per chi ha figli fino a 12 anni. Nel caso di figli tra i 13 e i 16 anni il congedo sarà a retribuzione zero. Possono richiederlo i genitori/lavoratori dipendenti del settore privato, dipendenti pubblici, iscritti alla gestione separata e autonomi iscritti all’Inps. Il congedo è fruibile da uno o entrambi i genitori alternativamente, spetta anche se l’altro genitore è in smart working, ma non se disoccupato o beneficiario di altri sostegni al reddito, come ad esempio la Naspi o il reddito di cittadinanza. Inizialmente poteva essere richiesto per il periodo fino al 3 aprile, prorogato poi al 13 aprile. Visto il protrarsi della chiusura delle scuole il decreto in arrivo stabilirà le nuove date. Finora sono state duecentomila le domande presentate. Per la grande maggioranza i pagamenti sono stati anticipati direttamente dalle aziende ai dipendenti. 


Baby sitter
Verso il rinnovo
il voucher
da 600 euro


È una delle misure varate con il Cura Italia per dare un aiuto economico alle famiglie che hanno dovuto assumere una baby sitter in seguito alla chiusure delle scuole. È in alternativa al congedo parentale. La misura è stata pensata come “una tantum”, pari a 600 euro a nucleo familiare. La cifra arriva a 1.000 euro per alcune categorie di genitori lavoratori che in questo periodo di emergenza hanno lavorato senza sosta (operatori sanitari, forze dell’ordine e di soccorso). Il voucher può essere richiesto dai lavoratori con figli fino a 12 anni per le prestazioni lavorative di baby-sitting svolte a decorrere dal 5 marzo 2020, per tutto il periodo di chiusura dei servizi educativi scolastici. Non è stata, però, una misura molto utilizzata, forse perché per usufruirne bisogna aprire un “libretto famiglia” presso l’Inps, ed è qui che viene accreditato il voucher: finora all’Inps sono arrivate poco più di 40.000 richieste e i pagamenti sono stati eseguiti la settimana scorsa. Ci sono fondi ancora disponibili. Non è ancora chiaro se potrà essere richiesto un nuovo voucher per maggio.

L’assegno
Contributo 
da 80 a 160 euro
fino ai 14 anni


Nel nuovo decreto è in arrivo il bonus figli: si tratta di un aiuto economico mensile, da aprile fino a dicembre incluso, per aiutare tutte le famiglie che hanno figli fino a 14 anni di età. Una cifra che può arrivare anche a 160 euro a figlio. Qualcosa di simile, come meccanismo e importo, al bonus bebè dato a tutti i neonati nel 2020. Tre le fasce di reddito in base alle quali cambia l’importo: alle famiglie con Isee inferiore ai settemila euro, andrebbero 160 euro mensili per ogni figlio under 14; per le famiglie con Isee compreso tra settemila e quarantamila euro, il bonus sarebbe di 120 euro mensile a figlio; per chi supera i 40.000 euro il bonus scende a 80 euro. Verrebbe corrisposto da aprile a dicembre 2020 e sarebbe cumulabile con gli altri sussidi e agevolazioni (reddito di cittadinanza, cassa integrazione, naspi, ecc.). Secondo le stime Istat i nuclei familiari con figli under 14 sono per la stragrande maggioranza - il 90% - compresi nella fascia di reddito mediana tra i settemila e i 40.000 euro, alle quali spetterebbe un bonus di 120 euro a figlio al mese. Con 2 figli quindi l’aiuto sarebbe di 240 euro al mese.

Colf e badanti
Assegno tra
200 e 400 euro
per i disoccupati


Per i collaboratori domestici, colf e badanti, finora non sono stati previsti sussidi, salvo lo slittamento del pagamento dei contributi del primo trimestre dal 10 aprile scorso al 10 giugno. Non rientrano né nei bonus una tantum, né nelle categorie di lavoratori per i quali si può attivare la cassa integrazione in deroga. Secondo gli ultimi dati disponibili i lavoratori domestici regolari sono circa 865.000. Ci sarebbe poi una vasta platea di lavoratori in nero: circa 1,2 milioni, si stima. Nel mese di aprile ci sarebbe stato un picco di licenziamenti. Le associazioni di categoria hanno sollecitato il governo a varare misure di sostegno anche per colf e badanti. I ministri competenti - Nunzia Catalfo (Lavoro) e Elena Bonetti (Famiglia) - si sono detti disponibili. Difficilmente però saranno inclusi nella cig in deroga, molto più probabile un indennizzo ad hoc. Si parla di 400 euro nel caso di colf o badanti che avevano un contratto di lavoro a tempo pieno o superiore alle 25 ore settimanali, la cifra scenderebbe a 200 euro per chi aveva un contratto di lavoro parziale. 

Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA