Coronavirus, in Lombardia superati i 10mila morti

Giovedì 9 Aprile 2020
Coronavirus, in Lombardia superati i 10mila morti

Sono più di diecimila le persone morte in Lombardia per coronavirus, esattamente 10.022. Un morto ogni mille abitanti.

I numeri sono stati forniti in diretta Facebook dall'assessore al Welfare Giulio Gallera che ha spiegato che i morti in una giornata sono stati 300. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sono in tutto 54.802 i positivi al Covid, 1388 più di ieri. I ricoverati in terapia intensiva sono 1.236 (-21), mentre quelli non in terapia intensiva sono 11.796 (+77). Nella regione sono stati eseguiti in tutto 176.953 tamponi. Il dato della Lombardia rappresenta più della metà dei decessi avvenuti in tutta Italia
I positivi in più, rispetto a ieri, sono 1.388 e i tamponi saliti a  9.396.  

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Milano. Milano è di nuovo la provincia dove i casi di coronavirus salgono di più in Lombardia. Rispetto a ieri sono 440 in più, in città 155, per un totale di 4.979 contagiati. «È un dato un pò più ampio rispetto a ieri e continuiamo a dirlo, a Milano la situazione è stabile ma la linea continua a oscillare, anche se i dati dei flussi delle persone ci dicono che è la città che meno si sposta. Dobbiamo insistere ancora di più», ha detto l'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera.

I medici.  Il contingente di medici arrivato oggi in Lombardia aveva 20 medici destinati alla Regione, «subito inviati agli Spedali Civili di Brescia», ha spiegato l'assessore al Welfare Giulio Gallera. Finora, in Lombardia sono stati reclutati 2.434 medici. L'assessore ha ringraziato il ministero della Salute, «che è stato il più vicino alla Regione Lombardia, attraverso il ministro Speranza e il viceministro Sileri». All'asst di Brescia sono andati 226 risorse, a Cremona 184, a Lodi 186 e a Bergamo 292 medici.


La polemica. «È una vergogna, i rappresentanti del Partito Democratico sono così accecati dall'odio nei confronti dell'operato della Regione Lombardia da riuscire a snaturare le mie dichiarazioni sui decessi nelle Rsa, rielaborandole a loro piacimento e adattandole a squallidi interessi di bottega». Lo afferma l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera rispondendo alle accuse mosse dalla segretaria metropolitana del PD Silvia Roggiani. «Nel corso di una trasmissione radiofonica ho dichiarato, come riportano correttamente le agenzie di stampa, che fosse una 'montaturà il fatto che 'aver mandato dagli ospedali in alcune Rsa persone già contagiate dal Covid', abbia provocato 'colposamente una stragè. Le direttive di Regione Lombardia erano chiare e precise. La ricerca di posti letto nelle strutture di cura e ricovero esterne agli ospedali, con adesione volontaria e con determinati e rigorosi requisiti, ha permesso di assistere e salvare nei reparti per acuti molte persone che altrimenti non avrebbero trovato posti disponibili nel bel mezzo di una emergenza straordinaria», spiega l'assessore. «Ogni decesso è una ferita al cuore della comunità e la strumentalizzazione di questi tragici avvenimenti per condurre attacchi politici immotivati è triste, insensata e vergognosa», conclude Gallera.

 





 

Ultimo aggiornamento: 19:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA