I carabinieri hanno eseguito un decreto del gip del Tribunale di Ancona che ha disposto il sequestro preventivo della discoteca Lanterna Azzurra Clubbing di Corinaldo dove nella notte tra il 7 e l'8 dicembre scorso morirono sei persone. Gli approfondimenti investigativi, fa sapere la Procura, «hanno evidenziato gravi carenze della struttura, che la rendono inidonea alla destinazione a locale di pubblico spettacolo e tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza».
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E c'è anche il sindaco di Corinaldo Matteo Principi tra gli otto nuovi indagati dalla Procura di Ancona.
L'uscita di sicurezza della discoteca «risultata strutturalmente e funzionalmente inidonea allo scopo come emerge dalle numerose irregolarità accertate». Lo scrive la Procura a proposito delle indagini svolte con l'ausilio delle consulenze tecniche sul locale. Tra le irregolarità accertate lo scivolo e scala a ventaglio «privi di dispositivi di sicurezza», punto di raccolta inadeguato, privi di illuminazione e di idonee segnalazioni dell'uscita esterna«; due balaustre, di fattura artigianale e in stato di ossidazione avanzata [...], non idonee a sopportare le sollecitazioni delle azioni di spinta, derivanti da un rapido deflusso del pubblico in situazione d'emergenza». «Le caratteristiche tecniche delle vie di esodo e del sistema di areazione del locale - fa sa sapere ancora la Procura - sono tali da non poter consentire l'ingresso del numero complessivo di 871 persone, numero indicato nella licenza rilasciata ex art. 68 Tulps dal Suap in data 20/10/2017 ma, ove autorizzabile, un numero molto inferiore».
Inoltre è tutt'ora classificato come magazzino agricolo l'immobile sequestrato che ospita la discoteca poiché il cambio di destinazione d'uso non è mai stato formalmente rilasciato e conseguentemente non è mai stato rilasciato un certificato di agibilità urbanistica, scrive ancora la Procura.