Lo chef Cristiano Tomei spiega la sua scelta di aprire il proprio ristorante soltanto a pranzo a causa del coprifuoco che, fissato alle ore ore 22, metterebbe fretta ai commensali e non permettere loro di vivere a pieno l' "esperienza" della cena. «Io e lo staff abbiamo deciso di non aprire a cena perché nel mio ristorante non si va perché si ha fame, ma per fare una "esperienza".
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«Da noi - dice lo chef dell'Imbuto di Lucca - si viene per una "liturgia", e i clienti compiono un percorso sensoriale in un'occasione speciale dove non c'è spazio per la fretta. Inoltre - aggiunge - è raro che gli italiani vogliano mangiare alle 19 e io non voglio cambiare il mio approccio alla ristorazione».
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Posted by Cristiano Tomei on Wednesday, 28 April 2021
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Dunque solamente a pranzo, nel ristorante di Tomei, e soltanto all'esterno, così come prevede la legge. «Ma c'è un'altra legge - fa notare, ironico, lo chef - che è ancora più certa dei Dpcm: è la Legge di Murpy. Apriamo fuori, investiamo con i funghi radianti e poi piove regolarmente... Ci organizziamo di volta in volta facendo di necessità virtù. E tuttavia, la soluzione vera resta quella di poter mangiare all'interno e forse anche quella di spostare di almeno un'ora il coprifuoco».