Covid, effetto Dpcm Natale: -24% contagi in 7 giorni. Ma in Sicilia e Lombardia numeri alti

Lunedì 18 Gennaio 2021
Covid, effetto Dpcm Natale: -24% contagi in 7 giorni. Ma in Sicilia e Lombardia numeri alti

Cominciano finalmente a farsi sentire gli effetti del Dpcm di Natale, con una riduzione: dei nuovi casi pari al 24% nell'ultima settimana e con numeri che non si vedevano da ottobre. L'andamento dei dati è positivo e incoraggiante anche secondo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, per il quale la curva dell'epidemia di Covid-19 in Italia «al momento sembra una curva sotto controllo».

L'aggiornamento quotidiano del ministero della Salute indica oggi un incremento di 8.824 casi positivi in 24 ore, identificati grazie a 158.674 test, tra antigenici rapidi e molecolari.

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Tasso di positività in calo

Di conseguenza il tasso di positività scende al 5,6%, con una riduzione dello 0,3% rispetto al 5,9% del giorno precedente. Domenica i casi erano stati 12.415 in più rispetto a sabato, identificati con 211.778 test. Il numero dei decessi rimane stabile a 377 in 24 ore, mentre aumentano di 41 unità i ricoveri nelle unità di terapia intensiva, che portano il numero complessivo dei ricoverati a 2.544; i nuovi ingressi sono stati 142. Sono aumentati di 127 unità anche i ricoveri nei reparti Covid, che portano il totale a 22.884. Fra le regioni è la Sicilia a registrare il maggiore incremento di nuovi casi in 24 ore, con 1.278; seguono Lombardia (1.189), Emilia Romagna (1.153), Veneto (998) e Campania (714). Come ogni lunedì, i dati risentono del consueto rallentamento che si registra durante il fine settimana ed è quindi presto per trarre conclusioni, sia relative alla riduzione dei casi sia all'aumento dei ricoveri.

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Miozzo: l'Italia lavora bene

Si possono invece trarre alcune conclusioni guardando alle ultime settimane: «abbiamo passato un periodo di vacanze invernali inusuale, ma i risultati ci sono, sono evidenti», ha detto Miozzo, per il quale «l'Italia sta lavorando bene» e «al momento sembra una curva sotto controllo, anche se sotto controllo ci arriveremo solo con l'immunità di gregge». I dati mostrano l'effetto positivo delle misure restrittive adottate nel periodo festivo anche secondo le analisi sull'andamento settimanale fatte dal fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook 'Coronaviurs-Dati e analisi scientifiche« del network di comunicazione della scienza 'giorgiosestili.it'. La settimana conclusa il 17 gennaio ha inatti registrato la riduzione del 24% di nuovi casi e di circa il 21% degli ingressi nelle unità di terapia intensiva, oltre alla riduzione del 13% dei decessi. «Finalmente si vedono gli effetti del Dpcm Natale. Venivamo infatti - ha osservato l'esperto - da due settimane consecutive di aumento dei contagi, dopo ben sei settimane di riduzione». Incoraggiante anche il numero di nuovi casi dell'ultima settimana, con 104.000: «È un numero molto basso, che non avevamo dalla settimana 19-25 ottobre, quando i casi erano stati 111.000», ha detto ancora Sestili. Sono dati che si devono al fatto che «l'Italia è stata in zona rossa per due settimane» e, secondo il fisico non si può escludere una graduale risalita dei contagi conseguenza dell'apertura del 7 gennaio e che potrebbe diventare evidente a partire dal 25 gennaio.

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Pubblicato da Giorgio Sestili su Lunedì 18 gennaio 2021

Il tema dei test rapidi

Come è stato evidente dallo scorso 15 gennaio, il conteggio dei test rapidi nei tamponi ha fatto aumentare del 27% il totale dei test eseguiti, facendo crollare il rapporto fra casi positivi e tamponi. Un problema a questo proposito, ha rilevato il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone" del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac), è che »quasi la metà delle regioni comunica solo il totale dei positivi«. Calcolando poi la percentuale di casi positivi per i soli test rapidi (considerando solo le regioni che indicano esplicitamente i positivi dagli antigenici», per il matematico « la percentuale sale all'1.6%, pari a circa un sesto della percentuale relativa ai test molecolari».

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Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA