Classi alternate tra lezioni sui banchi e lezioni online: lunedì, in molti casi, la scuola partirà così. E alle superiori questa alternanza potrà andare avanti anche per tutto l’anno scolastico. E’ l’unica strada da percorrere per limitare i problemi legati alla necessità del distanziamento nel caso in cui la scuola, purtroppo, non può dare una risposta diversa. Le aule aggiuntive non sono sufficienti e la mancanza di spazi potrebbe continuare a imporre i turni. Così si andrà avanti, alle superiori, come previsto nelle linee guida della didattica digitale integrata. Negli istituti alle prese con i problemi della ripartenza, infatti, si fa sentire la mancanza di aule, di banchi singoli che devono arrivare entro la fine del mese di ottobre e delle nomine dei docenti aggiuntivi che, incatenandosi con le procedure dei supplenti, arriveranno più in là rispetto alla prima campanella. E allora inevitabilmente molte scuole stanno dividendo le classi in gruppi per farli alternare tra la presenza e la didattica online: è così in molti istituti superiori e si sta verificando anche nelle classi prime, dove pure il governo l’aveva espressamente escluso.
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Le medie
Eppure sta accadendo, non solo: per questa prima fase, legata alle difficoltà della ripartenza, c’è anche chi adotta l’online alle scuole medie. Ma si tratta di una possibilità temporanea: quando poi le lezioni saranno avviate, la didattica a distanza sarà consentita solo tra i “grandi”, vale a dire tra quegli studenti che possono restare a casa da soli e che, difronte ad una lezione digitale, riescono a seguire. E così molte scuole si stanno preparando su questa strada sia, nella peggiore delle ipotesi, in vista di un eventuale nuovo lockdown sia per fare fronte alla quotidianità: molte scuole in questo modo tentano sia di “snellire” le classi sovraffollate sia di accorciare il tempo scuola, per evitare di stare troppe ore in presenza.Ovviamente tutto deve essere regolamentato non solo dalle linee guida ma anche dalle singole scuole: «Abbiamo le linee guida che consentono la didattica digitale integrata alle scuole superiori– spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio – ma a decidere nella singola scuola devono essere il consiglio d’istituto e il collegio dei docenti: si tratta di una tipica questione che riguarda la fase organizzativa e quella formativa.