Clochard veneziano morto da milionario: il patrimonio a quattro parenti (e non al medico che si era fatto nominare erede universale)

L'anziano, che ha vissuto in completa povertà fino alla morte avvenuta nel 2013, in realtà aveva conti in diverse banche e immobili per un valore attuale stimato di 3,5 milioni

Martedì 7 Febbraio 2023 di Olivia Bonetti
Clochard veneziano morto da milionario: il patrimonio a quattro parenti (e non al medico che si era fatto nominare erede universale)

Ci sono voluti 10 anni, tre gradi del giudizio penale e altrettanti del processo civile ma alla fine l'eredità milionaria dell'eccentrico povero-ricco Guido Ricci bellunese di fatto (anche se era nato a Venezia il 14 giugno 1936), discendente di un'antica famiglia veneziana, è ora nelle mani dei legittimi eredi. La Sezione seconda civile della Corte di Cassazione ha respinto l'ennesimo ricorso del medico bellunese (radiato da anni), Maurizio Guglielmo, 65 anni, che era riuscito a far firmare a Ricci, ormai fragile e con decadute facoltà psichiche, un testamento con cui lo nominava erede universale. L'anziano, che ha vissuto in completa povertà fino alla morte avvenuta nel 2013, in realtà aveva conti in diverse banche e immobili per un valore attuale stimato di 3,5 milioni. Era proprietario ad esempio dei locali della Gelateria Bar Maleti del Lido di Venezia, comune in cui ci sono altri 6 immobili uno dei quali con rendita catastale di oltre 4mila euro.

Poi la villa a Sospirolo, nel Bellunese, con rendita catastale di 1200 euro e altri terreni in quel comune, l'appartamento di Belluno. Tutto ora verrà diviso tra i discendenti legittimi del Ricci: 4 parenti di quinto grado. Tra questi il veneziano Daulo Foscolo, che è deceduto nel corso del processo (per lui ora la moglie Annamaria Cappellin e i due figli con l'avvocato Cristiano Alessandri di Venezia). Poi Antonio Fanna di Villorba, Treviso, (con l'avvocato Maria Lucia Pavan di Treviso).


I PROCESSI

Tutto inizia nel 2012, quando Maurizio Guglielmo, che allora lavorava al pronto soccorso di Feltre, venne anche arrestato per circonvenzione di incapace. Guido Ricci, che aveva 76 anni ed era ancora in vita viene sentito in incidente probatorio dal gip di Belluno, per capire come mai avesse firmato quel testamento nominando il medico erede universale. «È venuto con un foglio - aveva raccontato Ricci -, con questo qua, e mi ha fatto scrivere lui scrivi senza dire niente, e mi ha fatto firmare E mi ha dettato lui e mi ha fatto scrivere e mi ha fatto anche far la firma sotto». Tutto faceva parte di un piano scritto a tavolino da Guglielmo e denominato Plan Bleu, che è stato sventato al fotofinish dalla Procura e dal tribunale di Belluno. Il medico è stato condannato e ha scontato 5 anni e 4 mesi di reclusione per circonvenzione di incapace, ma ha continuato a combattere in sede civile.


LA CASSAZIONE

Il testamento in 4 copie che lo nominava erede universale secondo quanto ha sostenuto fino all'ultimo era valido. In primo grado è stato cancellato con la sentenza civile del Tribunale di Belluno, nell'aprile del 2020, decisione confermata in Appello. Ieri è stata pubblicata l'ordinanza della Cassazione, a cui si era rivolto Guglielmo, lamentando una serie di motivi tra i quali l'estensione dell'efficacia del giudizio penale a quello civile. La Suprema Corte respinge i motivi sottolineando che correttamente «è stata tratta la conclusione della nullità delle schede testamentarie stante l'avvenuto accertamento della commissione del reato di circonvenzione di incapace posto in essere dal ricorrente in danno del Ricci, proprio in occasione della redazione di tali atti». Viene quindi dichiarato inammissibile il ricorso sulla sentenza civile e Guglielmo condannato ad altre 20mila euro di spese legali.

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«Questa decisione della Corte di Cassazione civile, che rende definitiva la dichiarazione di nullità del testamento redatto da Guido Ricci in favore di Maurizio Guglielmo - commenta l'avvocato di alcuni eredi, Cristiano Alessandri di Venezia -, rappresenta la parola fine a una vicenda che dura ormai da quasi dieci anni, offrendo la dovuta soddisfazione agli eredi legittimi che finalmente conseguono la piena disponibilità dell'intero patrimonio». Resta l'incognita degli oltre 100mila euro di spese legali che dovrebbe pagare Guglielmo, che nel frattempo si è spogliato di tutto. Ha venduto la casa della madre e anche dell'altra eredità che era riuscito ad ottenere anni fa dalla contessa bellunese Francesca Romana Zuppani, morta nel 2000, non c'è più nulla e risulta nullatenente.

Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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