Strage dei ciclisti, la sfida dei sindaci. «Limiti a 30 km/h»

Esperimenti per difendere le bici: a Olbia e Bologna vietato superare i 30 all’ora

Venerdì 16 Dicembre 2022 di Cristiana Mangani
Strage dei ciclisti, la sfida dei sindaci. «Limiti a 30 km/h»

È un bollettino di guerra che non accenna a diminuire. Solo qualche giorno fa i ciclisti manifestavano a Roma, davanti al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, per dire basta alle croci sulle strade e per chiedere più sicurezza per chi viaggia sulle due ruote. Ma in attesa che qualcosa cambi, sulle strade si continua a morire. L'ultima vittima è ancora una volta un ciclista, un lavoratore 60enne che rientrava a casa dopo una giornata di lavoro. Ed è la vittima numero 104 dall'inizio dell'anno in Italia dove, secondo l'Aci, il 39% dei morti nelle strade extraurbane è «dueruotista» o pedone.
Tra novembre e dicembre sono stati almeno cinque i ciclisti travolti da auto o camion.

Tra loro anche Davide Rebellin, 51 anni, campione delle due ruote, investito e ucciso da un camion che ha proseguito la sua corsa sulle strade del Veneto. Una storia simile è toccata ieri a Giuseppe Incani, cuoco in uno dei più noti ristoranti di Cagliari: rientrava a casa, come sempre in bici, dopo il suo turno, ma è stato travolto e ucciso da un'auto pirata. Il conducente, un 51enne di Quartu, si è costituito diverse ore più tardi ai carabinieri che avevano già individuato la sua auto, una Toyota Yaris, grazie ai frammenti di carrozzeria lasciati sull'asfalto. È stato denunciato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Ancora un'auto pirata ha ucciso un uomo di 49 anni, di nazionalità ghanese, tra i comuni irpini di Avellino e Mercogliano.

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LE RICHIESTE
I dati più recenti tracciano un quadro preoccupante, perché - se è vero che gli incidenti sembrano diminuire, stanno, però, aumentando le morti(+40% su autostrade, +30,3% su strade extraurbane principali, +20% su strade urbane). Federazioni e associazioni di categoria considerano quanto sta accadendo una emergenza e chiedono un intervento politico. Tra le proposte, quella di avere città a 30 km/h, più fondi per le ciclabili, subito la legge sulla distanza di sorpasso a 1,5 metri e politiche orientate alla Vision Zero, che permettano di dare spazio e sicurezza alle persone prima che alle auto e che azzerino le vittime degli incidenti stradali.
Nel frattempo, c'è chi, tra i comuni che si dicono pronti a limitare la velocità nelle città, è già operativo. Da due anni e mezzo Olbia ha messo in atto il suo piano: su tutte le strade della città della Sardegna nord orientale si guida piano. Il sindaco Settimo Nizzi afferma che il metodo funziona. «Per il primo anno abbiamo accompagnato i nostri cittadini affinché si abituassero al cambiamento, lasciando da parte le sanzioni - ha spiegato -. Dopo le contestazioni iniziali, la situazione si è capovolta. Adesso sono le persone a chiamarci per sollecitare controlli e interventi per chi non rispetta la norma, affidata ai controlli del telaser».

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L'ELENCO
Tra i pionieri c'è anche Cesena che ha iniziato l'esperimento nel 1998 in una strada del Centro storico e poi si è allargata a 140 chilometri di asfalto. E, a breve, Bologna introdurrà il limite dei 30 km/h sulla maggior parte delle sue strade, a partire da quelle del centro storico. Soltanto alcune resteranno a scorrimento veloce, con limite dei 50 km/h. «Il nostro Paese merita, dopo la legge sull'omicidio stradale e quella sulla sicurezza dei bambini in auto, una legge sulle città 30», ha detto il sindaco Matteo Lepore. L'elenco dei comuni a velocità ridotta cresce ogni giorno: Cagliari, Reggio Emilia, Parma, Vicenza, Treviso, Verona, Arezzo, Firenze. Genova, Caserta, Bergamo, Cuneo. Il Consiglio comunale di Torino ha deciso di abbassare il limite di 50 km/h su tutte le strade cittadine «senza diritto di precedenza».
All'estero la prima a testare i limiti è stata Chambery, 60mila abitanti tra Lione e Grenoble. Ha introdotto la regola sin dal 1979. I risultati, dal punto di vista della sicurezza stradale, sono stati notevoli: nell'anno del debutto gli incidenti erano 453, nel 2006 sono scesi a 32. Ci sono, poi, la Spagna, mentre Parigi è diventata una «città 30» dal 29 agosto 2021 e ha mantenuto il limite a 50 km/h solo lungo i principali assi stradali. Amsterdam, Copenaghen, Berlino, Graz e Londra stanno seguendo l'esempio.
 

Ultimo aggiornamento: 13:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA