Napoli - Chiamano il 118 per una situazione di emergenza, poi chiedono all’equipaggio di spostare i mobili del salone per inserire la presa della Tv. Una situazione kafkiana si è verificata ieri sera a Volla quando un’ambulanza con medico a bordo della Croce Rossa di Ercolano è intervenuta in un appartamento, dopo una segnalazione alla centrale operativa. Al telefono una donna aveva richiesto l’ambulanza riferendo che il figlio non stava bene, ma quando sono arrivati sul posto gli operatori hanno trovato il ragazzo chiuso in bagno a fumare una sigaretta e la madre che ha chiesto loro di spostare i mobili per poter inserire una presa della Tv, in modo che il ragazzo sarebbe uscito dal bagno.
Chiamano 118, poi gli chiedono di spostare i mobili del salotto
Quando gli operatori e il medico hanno fatto presente che non fosse loro compito, la donna ha esclamato: «Ormai siete qui!». Ma quando gli operatori si sono rifiutati, la donna ha insistito per portare il ragazzo al Pronto soccorso per un momento di agitazione. Tutto questo mentre un uomo di Portici ha accompagnato con propri mezzi il figlio di 3 anni in ospedale, a causa di crisi respiratoria, per non aspettare l’ambulanza.
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La denuncia
«Da infermiere che ha vissuto il 118 in prima persona e poi da presidente della Croce Rossa - ha detto Domenico Piscitelli, infermiere e presidente CRI Ercolano- devo dire che queste situazioni non rappresentano una novità. Se ne vedono davvero tante, nonostante una pandemia che ha messo a dura prova tutto il sistema sanitario nazionale, sottolineando quanto sia fondamentale la prontezza di un intervento, si continui ad abusare della gratuità del servizio 118. Tutto ciò rappresenta rabbia, malcontento e una continua sconfitta per la comunità».
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«Pensiamo che sia assurdo tenere impegnata una delle poche ambulanze sul territorio - hanno detto i membri dell’equipaggio- per una agitazione psicomotoria che non esiste, quando in realtà si voleva semplicemente far spostare dei mobili. E quando questo non è stato fatto, si è voluto andare in ospedale creando ulteriori disagi. Basti pensare che siamo stati bloccati 2 ore in Pronto soccorso, lasciando scoperto così territorio di Ercolano e dintorni».