Belluno, un cervo gli piomba sull’auto sulla statale 50, Riccardo: «Io salvo per pochi centimetri»

Mercoledì 8 Dicembre 2021 di Andrea Zambenedetti
La macchina finita contro un cervo a Santa Giustina

Di essere un miracolato Riccardo Fasolo, 23 anni di Santa Giustina in privincia di Belluno, non lo ammette.

Ma se il corno del cervo avesse sfondato il parabrezza della sua auto qualche centimetro più a destra, difficilmente potrebbe essere già pronto a raccontare quello che gli è successo soltanto poche ore prima. Andiamo con ordine. Martedì mattina intorno alle 5,30 il giovane, che è un tecnico specializzato, si mette al volante della sua Audi A1. Da Santa Giustina procede verso Busche, è diretto alla Clivet dove di lì a poco inizierà la sua giornata di lavoro.

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TUTTO IN UN ISTANTE
L’andatura è moderata, all’alba mancano due ore. «La strada - ripercorre mentalmente la scena Riccardo - è costeggiata da un dislivello di un paio di metri. All’improvviso il cervo arriva di corsa nella mia traiettoria piombando da destra direttamente sopra il cofano. L’auto che seguiva si è immediatamente fermata ed ha avvertito i soccorsi. Io ho tirato fuori il cellulare ed ho chiamato mio papà. Non ho subito realizzato come stavano le cose, ero parecchio, parecchio spaventato». 

LA SEQUENZA
Nell’abitacolo finiscono i vetri del parabrezza, bucato dal palco dell’animale. Gli airbag esplodono ma la cintura di sicurezza evita l’impatto contro il volante. Il muso dell’auto arretra di parecchi centimetri. L’animale stramazzato al suolo, stabiliranno gli accertamenti successivi, pesava intorno ai due quintali. Riccardo esce con le proprie gambe e immediatamente chiama a casa cercando il conforto del padre. «L’automobilista che mi seguiva mi ha detto che l’ho scampata. Poi ho visto quel corno e ho capito che è stata questione soltanto di pochi centimetri».

COSA SUCCEDE ADESSO
«In una manciata di secondi sul posto sono arrivati i carabinieri - riprende Fasolo - che hanno anche chiamato un esperto. Per fortuna sono assicurato per i danni all’auto ma bisognerà vedere con il perito». In questi casi i danni all’auto sono l’ultima cosa a cui si guarda ma a vedere come è stata ridotta la sua Audi è facile immaginare quali potessero essere gli epiloghi di un incontro di quel tipo in carreggiata. «Cose di questo tipo - la cornetta passa alla sorella di Riccardo, Cecilia - succedono tutti i giorni e ormai siamo quasi anestetizzati, ma sarebbe utile che chi se ne può occupare affronti il problema. Nessuno attribuisce il giusto peso al fenomeno fino a quando ad essere coinvolto è un amico o un familiare».
 

Ultimo aggiornamento: 07:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA