Castelli di sabbia vietati in spiaggia a Cavallino, i bagnanti: «Ce ne andiamo»

Giovedì 29 Agosto 2019 di Claudia Guasco
Cavallino, ordinanza vieta i castelli di sabbia, i bagnanti: «Ce ne andiamo»

Estate. Sole, mare e castelli di sabbia. Ma non a Cavallino, in provincia di Venezia, una delle spiagge adriatiche più frequentate, con oltre sei milioni di presenze l'anno e una delle pattuglie di vacanzieri tedeschi più
ragguardevoli in Europa, campeggi d’eccellenza e un litorale mantenuto il più possibile naturale. Accade che una mamma, diventata capofila della rivolta di secchielli e palette, manda una mail indignata: qualche giorno fa gli uomini della Capitaneria di porto hanno invitato chi stava sulla battigia con ombrelloni e lettini a spostarsi. E il trasloco ha coinvolto anche i bambini che stavano costruendo castelli e scavando buche. «Meglio cambiare località balneare – le ha dato manforte un nonno - Se non posso lasciare i miei nipoti giocare con la sabbia e fare costruzioni sulla battigia, come possono trascorrere il tempo in spiaggia?».

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L’ORDINANZA
L’episodio che arroventa quest’ultimo squarcio d’estate è avvenuto all’altezza del Camping garden paradiso di Cavallino-Treporti, provocando una vera e propria sollevazione popolare di vacanzieri in costume contro l’«ordinanza emessa dal Comune con la quale si vieta l’attività ludica, esercitata soprattutto dai bambini, di scavare buche e costruire castelli di sabbia», denunciano i bagnanti. L’ordinanza in effetti esiste, recepisce la legge regionale 33 del 2012 su turismo e codice della navigazione che, spiega il sindaco Roberta Nesto, «impone a tutti i comuni costieri di lasciare liberi al transito i cinque metri della battigia». Dunque niente ombrelloni, lettini e sdraio perché su quest’area si affacciano le torrette dei bagnini che, in caso, di emergenza, devono avere lo spazio libero per soccorrere nuotatori in difficoltà.

«Si immagina se un bagnino deve intervenire, ha i secondi contati e deve scansare un castello di decine di metri?», riflette il sindaco. Perché a Cavallina, a quanto pare, l’arte delle architetture di sabbia ha raggiunto livelli imponenti. «Noi non abbiamo vietato niente, abbiamo fatto rispettare l’ordinanza. Niente ombrelloni o sdraio e i bambini non potrebbero giocare scavando delle buche. Ma poi c’è il buonsenso, che deve guidare chi fa rispettare le norme e chi usufruisce della spiaggia». E allora, sindaco Nesto, i bambini devono rinunciare a palette e formine? «Macché, i castelli si possono fare, ma non davanti alla torretta dei bagnini. È un problema di sicurezza». E poi, aggiunge Roberta Nesto, «il divieto della capitaneria non era rivolto alle costruzioni dei bambini, bensì alle masserizie degli adulti che occupavano la fascia dei cinque metri». Insomma, nessun vincolo per i piccoli ingegneri. «I castelli sono bellissimi. Noi amiamo i castelli. Anzi, l’estate prossima lanceremo un contest in cui verrà premiato il castello più bello realizzato dai bambini».

LETTINO SELVAGGIO
Intanto a Caorle, altro lido veneto, l’amministrazione in collaborazione con il Consorzio degli arenili ha lanciato la sfida all’ombrellone selvaggio: cartelli in riva con l’avviso «Divieto di stazionamento», ronde dei vigili con mezzi elettrici e segway in riva al mare.

Ieri i vigili e il personale del Consorzio hanno fatto spostare i bagnanti che hanno colonizzato la battigia con sdraio, lettini e ombrelloni. C’è chi ha protestato, chi si è scusato e se ne è andato. A nessuno, in ogni caso, è stata comminata una multa.

Ultimo aggiornamento: 20:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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