Caro affitti, la storia di Lorenzo Colombo: «Milano è invivibile, io costretto a fare il pendolare»

Domenica 7 Maggio 2023 di Luca Uccello
Caro affitti, la storia di Lorenzo Colombo: «Milano è invivibile, io costretto a fare il pendolare»

Lorenzo Colombo è uno studente. Uno dei tanti che ogni giorno frequenta uno dei molti atenei di Milano.

La sua famiglia vive a Varese. Suo padre è un operaio. La mamma un'insegnante. Due persone oneste, che lavorano, fammi sacrifici per i loro figli. Perché Lorenzo ha un fratello. Anche lui studia. E studiare costa. Avere una casa a Milano in affitto anche. Per questo Lorenzo si è schierato al fianco di Ilaria Lamera, della sua protesta contro il caro affitto. Per questo lui ha scelto di piantare la sua tenda in Piazza Leonardo Da Vinci e dormire lì. Perché non si può permettere altro. «Magari avessi un monolocale a Milano e invece no. Invece ora dormo qui, dentro una tenda. Ma lo faccio perché spero qualcosa cambi. Sono qui, siamo qui per rivendicare il diritto all'abitare. Questa non dovrebbe essere una soluzione, noi non dovremo essere qui davanti al Politecnico di Milano per rivendicare un diritto che è sancito dall'articolo 3 della Costituzione italiana».

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Milano è diventata invivibile? Risposta scontata. «Milano è completamente invivibile. Purtroppo i prezzi degli affitti negli ultimi anni sono schizzati, sono fuori controllo. E le famiglie degli studenti fanno sempre più fatica a garantire ai loro figli quello che sarebbe un diritto».

Per la sua famiglia come detto pagare anche un affitto a Milano sarebbe impossibile. «Pagare 600 euro per una camera doppia non è possibile. E allora tutte e due facciamo i pendolari da Varese...». C'è chi sta peggio, è chiaro. Ma questa è una situazione che si scontra anche con chi poi è costretto a fare degli stage a zero. «Ma come si fa poi a vivere a Milano?»

Una protesta che è cominciata a Milano ma che si potrebbe allargare in tutta Italia? «È un problema che colpisce noi studenti, ma è trasversale che coinvolge gli studenti ma anche i lavoratori che a fine mese non ce la fanno ad arrivare, le giovani coppie, le persone anziane in difficoltà. È un problema che non coinvolge solo Milano ma tante altre città, sicuramente tutte quelle universitarie...».

C'è stata tanta solidarietà, tante belle parole di tutti «ma ora - sottolinea Lorenzo - bisogna passare ai fatti. Si trovino delle soluzioni concrete per tutti noi e in fretta!»

C'è un prezzo giusto? Domanda impossibile. «Non c'è un prezzo giusto. Il prezzo non lo dobbiamo fare noi. I prezzi devono essere però competitivi e lasciarci godere di un diritto: quello di vivere, di studiare. Ora non possiamo vivere a milano, c'è chi non può studiare in questa città. Vi sembra giusto?». A noi no...

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