Carnevale, le sfilate guardano alla guerra. E online si trovano le maschere di Putin e Zelensky

Di città in città, di regione in regione, alcuni dei cortei più attesi e noti hanno acceso i riflettori sull’attualità, mostrando che, di fatto, in questi giorni di festa, c’è poco, forse nulla, da ridere

Lunedì 6 Febbraio 2023 di Valeria Arnaldi
Carnevale, le sfilate guardano alla guerra. E online si trovano le maschere di Putin e Zelensky

La guerra in Ucraina. La crisi del gas ed economica. L’inquinamento ambientale. Anche la violenza di genere e i femminicidi. Sono le paure a farsi maschera - o, forse, in realtà a toglierla - quest’anno, nelle sfilate di Carnevale. Di città in città, di regione in regione, alcuni dei cortei più attesi e noti hanno acceso i riflettori sull’attualità, mostrando che, di fatto, in questi giorni di festa, c’è poco, forse nulla, da ridere. Tra i primi temi, la guerra. Allo storico Carnevale di Viareggio, che quest’anno celebra 150 anni di vita e tradizione, tra i carri allegorici, a catturare gli sguardi e sollecitare la riflessione è “Pace armata”, creazione di Alessandro Avanzini: una gigantesca bambina soldato, con elmetto e maschera antigas, porta avanti la sua protesta contro il conflitto.

Sulle spalle ha un mantello con i colori dell’arcobaleno, a richiamare l’idea di pace. Intorno, più pagine di giornale trasformate in monumento.

E così, tra grandi titoli e foto in bianco e nero, spicca l’immagine, divenuta iconica, della piccola Kim Phuc, 9 anni, che, l’8 giugno 1972, fuggiva, terrorizzata, senza più abiti, dopo un bombardamento aereo con bombe al napalm durante la guerra del Vietnam. Ad accompagnare il carro, una sfilata di maschere di soldati arcobaleno e striscioni, con frasi come «Preferisco far esplodere una moda» e simili. Vladimir Putin è il protagonista del carro allegorico “Attenti al Matto”, al Carnevale di Sant’Eraclio. «Questa creazione guarda alla guerra e alla crisi energetica ad essa legata - racconta Fabio Bonifazi, presidente dell'Associazione di Volontariato Carnevale dei Ragazzi di Sant'Eraclio - Putin, al centro della scena, è mostrato mentre fa un nodo al tubo del gas, portando il manometro a zero. Intorno c’è chi si scalda con il fuoco tricolore, chi fa benzina con il contagocce, chi beve vodka. E c’è anche Xi Jinping: abbiamo riutilizzato la testa dal carro di un precedente corteo». Il messaggio è chiaro. E forte.

Carnevale in Costiera

Al Gran Carnevale di Maiori, in Costiera Amalfitana, il tema è l’ambiente, con carri sulla salvaguardia del mare e del pianeta, in linea con l’agenda 2030 Unesco per lo sviluppo sostenibile. Le sfilate inizieranno il 19. «Sembra un po’ in contrasto con i temi abitualmente scelti per il carnevale, che sono più immediati. Noi, ogni volta che scegliamo l’argomento del carnevale, guardiamo all’attualità.  Nel periodo in cui l’Unesco celebra il Decennio del mare, è stato naturale pensare alla sua tutela, ampliando poi lo sguardo a tutto il pianeta», dice Alfonso Pastore, direttore artistico del Gran Carnevale. Tra i carri, anche “Alice, di che ti meravigli?”, incentrato sul contrasto tra fiaba e realtà, bianco e nero e colore. «Nella parte a colori, Alice è nel Paese delle Meraviglie - spiega Pastore - dove tutto è bello. Accanto a lei, non ci sono gli altri personaggi della fiaba, perché non è questo il tema. È la realtà ad essere presa in esame. Così, alle sue spalle, in bianco e nero, è raffigurato l’inquinamento ambientale con i suoi effetti». E Alice si ritrova in un pianeta grigio, senza un finale lieto per la sua avventura. La tutela dell’ambiente è anche tema del “Puccio”, ossia il tradizionale fantoccio che sarà bruciato alla fine del periodo di festa, al Carnevale di Civita Castellana. «Il rogo del fantoccio è un rito che affonda le radici nell’antichità come momento propiziatorio e benaugurante - spiega Valerio Turchetti, presidente della Fondazione del Carnevale Civitonico - quest’anno, abbiamo deciso  di guardare alla salvaguardia del pianeta, scegliendo il mondo come personaggio e dandogli il copricapo da giullare simbolo del nostro Carnevale».

 

Al Carnevale di Larino, in provincia di Campobasso, dove i carri sfileranno dal 18, oltre alla guerra - in “Figli di Putin”, un bambino cerca di fermare l’avanzata dei soldati  - a sfilare sarà “Bella da morire”, un carro fiabesco nelle forme, che rimanda alla favola “ La Bella e la Bestia”, ma nel titolo cela tutt’altra realtà. «L'associazione Selvaggi - sottolineano gli organizzatori - ci ricorda che le favole sono favole: ogni forma di violenza deve essere condannata e nella realtà nessuna Belle potrebbe mai trasformare una bestia in un principe». E così va di sfilata in sfilata. Senza dimenticare le maschere. Anche online è facile trovare quelle di Putin e Zelensky, per costumi fai-da-te, con i quali cercare di dare corpo alla pace. O, di nuovo, di allontanare la paura. D’altronde, come affermava Oscar Wilde, a volte, «una maschera ci dice di più di una faccia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA