Carlotta De Rossi morta in un incidente, l'amico che guidava chiede scusa ai genitori: «Cantavano, poi lo schianto»

A meno di 24 ore dal tragico schianto costato la vita alla studentessa di 18 anni, i genitori hanno ricevuto la visita dell’amico Marco Dussin, falegname di 20 anni

Mercoledì 29 Dicembre 2021 di Maria Elena Pattaro
Roberto De Rossi, il papà di Carlotta, ha ricevuto la visita di Mattia, il conducente dell'auto dove viaggiava la figlia

«Ci ha chiesto scusa mille volte. Piangeva e non si dava pace. Era sconvolto, distrutto come tutti noi per la morte di Carlotta. Ma la colpa non è sua. E’ andata così. Non c’è più niente da fare. Solo convivere con questo vuoto immenso, che ci toglie il respiro». A meno di 24 ore dal tragico schianto costato la vita a Carlotta De Rossi, studentessa di 18 anni, i genitori hanno ricevuto la visita dell’amico Marco Dussin, falegname di 20 anni. C’era lui al volante della Ford Fiesta da cui domenica notte la ragazza è stata sbalzata fuori nella terribile carambola successa a Villorba. A bordo quattro amici (Carlotta, Marco, Chiara e Davide) di ritorno da una serata di festa. Era l’1.30. Un altro minuto e la 18enne sarebbe arrivata a casa. Invece è morta nel fossato che costeggia la strada, dopo che l’auto ci è finita dentro, in un impatto talmente violento da rimbalzare la vettura sulla carreggiata. 

Video


Cantavano, poi lo schianto

«Non se ne sono neanche resi conto» - racconta papà Roberto, storico panettiere del paese, riferendo le parole di Chiara, 18 anni, seduta sul sedile posteriore accanto a sua figlia. Anche lei lunedì è andata a portare conforto ai genitori e ai due fratelli di Carlotta, ripercorrendo gli ultimi istanti di vita dell’amica. «Stavamo cantando - ha detto la 18enne -. Poi l’incidente. L’auto è tornata sulla strada e ho pensato che non fosse successo niente di grave». L’illusione di un istante, poi l’agghiacciante realtà. «Ma quando mi sono girata Carlotta non c’era più».

«Mia figlia era rimasta sbalzata nel fossato - prosegue il genitore -. Marco era sconvolto, ci ha detto che ha provato a rianimarla mentre aspettavano i soccorsi. Sperava di poterla salvare. Non smetteva di piangere e di chiederci scusa». Il senso di colpa per la morte dell’amica è un fardello pesantissimo, a cui si aggiunge ora la preoccupazione per le ripercussioni giudiziarie. La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio stradale, indagando il 20enne, risultato negativo all’alcoltest. Saranno le indagini a fare piena luce sull’incidente: il sospetto è che la fuoriuscita possa essere stata causata da un eccesso di velocità ma non si escludono un’eventuale distrazione o un colpo di sonno come possibili cause o concause. «Come sia morta Carlotta ancora non lo so: se schiacciata sotto il peso dell’auto, per una botta in testa o per altro». Sulla salma della giovane è stata fatta un’ispezione esterna. Si attende ora il nullaosta per celebrare il funerale. La famiglia ha acconsentito all’espianto degli organi. «Era una sua volontà».

Carlotta che «era vita» continuerà a donarla. 


Un vuoto enorme

«Ci ha lasciato un vuoto enorme. Ci sentiamo soffocare - confida Roberto mentre il nodo alla gola stringe sempre più forte -. Stanotte (ieri, ndr) non ho chiuso occhio, mia moglie Lorena nemmeno. A un certo punto ho acceso la luce perché mi sembrava di impazzire». Anche i fratelli Leonardo e Alberto, di 20 e 16 anni, sono raggelati: impossibile rassegnarsi alla perdita della sorella, a cui erano molto legati. «Con Leonardo frequentavano anche la stessa compagnia. Lui è andato a vivere a Verona per studiare all’Accademia d’Arte e Carlotta usava la sua stanza per sentirlo ancora vicino» - racconta il padre - Alberto continua a ripetere che non può essere vero».

Proprio l’abbraccio tra i due fratelli inginocchiati in lacrime davanti al falò e circondati da più di 200 giovani è stato uno dei momenti più toccanti della veglia in ricordo di Carlotta, organizzata ieri pomeriggio dai gruppi giovanili della parrocchia e dagli amici della 18enne. Scout e guide, gruppo giovani dell’Azione cattolica, la compagnia del paese, i compagni di classe: c’erano tutti, fianco a fianco per elaborare un dolore collettivo attraverso preghiere, messaggi e lanterne cinesi liberate in aria: 18, proprio come i suoi anni. Cordoglio e vicinanza anche da parte della scuola, l’istituto Mazzotti di Treviso di cui Carlotta frequentava l’indirizzo turistico. Era al quinto anno, a giugno si sarebbe diplomata e poi chissà: forse avrebbe provato a coronare il sogno di lavorare nella moda, un settore di cui era appassionata. «Vogliamo ricordare la nostra amica Carlotta, che è stata una ventata di aria fresca per le nostre vite, una persona solare, gentile, educata e sempre con il sorriso stampato sul volto - si legge nel messaggio firmato dalla sua classe, la 5A, e pubblicato sul sito internet dell’istituto -. Insieme a lei, anche noi perdiamo un battito del nostro cuore, ma sappiamo che, anche se fisicamente non sarà più con noi, la sua anima, sì. Da oggi vivremo anche per te, facendo tutto ciò che non hai potuto realizzare. Grazie di tutto Carli, ti ameremo per sempre». «Carlotta era luce - conclude il papà -. Solare, sorridente, piena di vita. La amavano tutti». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA