Bus dirottato, 007: «Caso isolato ma non bisogna abbassare la guardia»

Giovedì 21 Marzo 2019 di Cristiana Mangani
Bus dirottato, 007: «Caso isolato ma non bisogna abbassare la guardia»

C'è un particolare nella vicenda di Ousseynou Sy che desta preoccupazione tra gli esperti dell'antiterrorismo. Non il suo curriculum di lupo solitario senza alcun legame con la jihad o con chiunque nella comunità islamica avesse visioni troppo radicali, ma il fatto di aver scelto di effettuare un video dell'autobus prima di mettere in atto il sequestro e dare l'autobus alle fiamme. Immagini riprese, caricate su youtube e inviate in Senegal a familiari e amici. Qualcosa che richiama alla mente l'assalto alla moschea in Nuova Zelanda, filmato interamente dal killer con una telecamera. Un segnale di possibile emulazione, non certamente per gli obiettivi quanto per le dinamiche. Il senegalese non è il killer organizzato e armato di Christchurch, però avrebbe potuto fare molte vittime. E solo la prontezza di spirito di alcuni ragazzini, oltre che l'intervento immediato dei Carabinieri, hanno evitato che il gesto potesse trasformarsi in una strage.

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NESSUNO SQUILIBRIO
Gli esperti dell'intelligence leggono l'episodio mantenendo tutte le cautele. L'attentatore non avrebbe collegamenti con l'Isis. Lavora nella società Autoguidovie dal 2002 e dicono loro stessi, «non ha mai dato segni di squilibrio, né avevamo ricevuto reclami sulla sua condotta come autista». Aveva un precedente accertato che risale al 2007 per guida in stato di ebbrezza. E in quell'occasione gli avevano tolto la patente per un po' di tempo. Mentre non è del tutto chiaro come sia andata a finire una denuncia per violenza sessuale su minore, dalla quale potrebbe essere uscito con una archiviazione. Ed è proprio questo il punto sul quale l'intelligence insiste riguardo a potenziali rischi e minacce generalizzati. «Di fronte a una vicenda così - spiegano - non c'è prevenzione che tenga. L'uomo non era monitorato né aveva legami con l'ambiente più radicalizzato. E allora quello che può aiutare è una maggiore sensibilità da parte della società pubblica. Perché scegliere di affidare un gruppo di ragazzini a una persona che ha qualche ombra? Ancor più se gli avevano tolto la patente perché guidava ubriaco». Insomma, nessuna particolare preoccupazione per possibili nuovi episodi del genere, però una maggiore sensibilità quando ci si trova di fronte a incarichi considerati particolarmente delicati.
 



LA TELEFONATA
Ousseynou Sy ha ripetuto di voler «punire l'Europa per le politiche sui migranti» e di «non poterne più di vedere i bambini sbranati dagli squali». Qualcuno dei vicini racconta di averlo sentito discutere animatamente al telefono con probabili parenti o amici sulla situazione in Senegal. Qualcosa nella sua vita potrebbe essere cambiata, tanto da fargli perdere la ragione. Voleva un gesto che facesse il giro del mondo, lo ha ammesso con i magistrati. E lo aveva anche premeditato. Ora è sotto accusa per strage con l'aggravante del terrorismo perché - come stabilisce l'articolo 270- secies - «sono considerate con finalità di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un'organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un Paese». Se l'uomo non è un affiliato dell'Isis, come sembra certo, è pur sempre il segnale di un malessere e un'agitazione più che preoccupanti.
 

Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA