Bullismo e cyberbullismo puniti come lo stalking: pene più severe e numero verde

Giovedì 30 Gennaio 2020 di Barbara Acquaviti
Bullismo e cyberbullismo puniti come lo stalking: pene più severe e numero verde

Bullismo e cyberbullismo: nessun nuovo reato, ma arrivano comunque pene più severe, al pari di quelle previste per lo stalking. Un numero d’emergenza e un’app. E, soprattutto, si evidenzia lo stato di «emarginazione» in cui finiscono per ritrovarsi le vittime. L’aula della Camera ha approvato ieri in prima lettura, con il sì della maggioranza, la legge contro il bullismo che, di fatto, riprende e completa il provvedimento varato nella scorsa legislatura contro il cyberbullismo. Il testo – che adesso passa al Senato – si muove su un doppio binario: da una parte quello dell’inasprimento sanzionatorio, dall’altro quello della rieducazione e della prevenzione.

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In tutto otto articoli, un provvedimento corposo, particolarmente incisivo quando si parla di atti che coinvolgono dei minorenni. Al punto che, tra le ipotesi più radicali, c’è anche quella dell’affidamento a una casa famiglia. Si tratta di una misura estrema, solo per i casi più gravi in cui il percorso di recupero non abbia dato risultati utili.
Chiunque, dentro e fuori la scuola può segnalare i casi di bullismo al Procuratore che gira la segnalazione al Tribunale dei minori.

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Cosa accade a quel punto? Viene aperto il procedimento in cui vengono fissati «gli obiettivi» di un percorso di rieducazione mentre i dettagli del «progettoZ rieducativo vengono definiti dai servizi sociali insieme alla famiglia del bullo. Concluso il «progetto», e «comunque con scadenza annuale», il servizio sociale «trasmette al Tribunale per i minorenni una relazione che illustra il percorso e gli esiti dell’intervento».

E’ quello il momento in cui il Tribunale, sulla base della relazione e dopo aver sentito il minorenne e i genitori, ha di fronte quattro opzioni: dichiarare concluso il percorso rieducativo, decidere che è il caso di proseguirlo, ricorrere ai servizi sociali o - come si diceva - prevedere addirittura l’affidamento a una comunità.
La parte della legge che tratta l’inasprimento delle pene, modifica l’articolo 612 bis del codice penale sullo stalking. Viene prevista una nuova aggravante che interviene quando il fatto viene commesso da più persone: in quel caso c’è un aumento della pena fino alla metà. Inoltre, in caso di condanna per il reato di atti persecutori commessi con l’uso di strumenti informatici o telematici, si stabilisce la confisca obbligatoria degli stessi. Ma la novità più importante sta in quella integrazione che definisce il reato anche in virtù della condizione di emarginazione che la vittima vive come conseguenza degli atti di bullismo.

PREVENZIONE
La parte più articolata della legge, tuttavia, è quella che riguarda la prevenzione e la rieducazione. Un ruolo di rilievo viene affidato, oltre che alla famiglia, anche alla scuola. Il dirigente deve diventare una sorta di “sentinella”: se viene a conoscenza di qualsiasi tipo di atto di bullismo che coinvolga studenti iscritti all’istituto, può valutare se coinvolgere i rappresentanti dei servizi sociali e sanitari.
E’ previsto anche un lavoro di monitoraggio della percezione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo e per questo il ministero dell’Istruzione, attraverso proprie piattaforme nazionali, mette a disposizione delle scuole strumenti di valutazione e questionari da somministrare a docenti e studenti.
Si prevede anche un servizio di assistenza delle vittime accessibile tramite il numero pubblico di emergenza infanzia 114, gratuito e attivo 24 ore su 24, e un’app ad hoc.

Tra le novità inserite durante l’esame in aula, c’è anche un rifinanziamento con tre milioni di euro per il triennio 2021-2023, del Fondo per i ragazzi “careleaver”, ossia i giovani cresciuti in comunità residenziali o in famiglie affidatarie, con un ampliamento dell’età limite dei destinatari fino a 25 anni dagli attuali 21.
Soddisfatta la maggioranza: «Da oggi ci sono strumenti più efficaci», affermano i grillini. Mentre l’opposizione si è astenuta parlando di «occasione mancata».
 

Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 04:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA