Brescia, malato di tumore si sposa poco prima di morire: la scelta d'amore di Sandro

Venerdì 4 Giugno 2021 di Laura Bon
L'avvocato Sandro Marcuzzo

NERVESA - Un avvocato dal cuore grande, un compagno affettuoso, un papà che adorava le sue figlie e dalle quali era ricambiato con altrettanto trasporto. Tale è stato Sandro Marcuzzo, che si è spento ieri mattina nella clinica di Brescia nella quale, solo una settimana fa, aveva subìto un intervento, il secondo in pochi mesi, per salvarlo dalla grave malattia, un tumore al cervello, che si era manifestata per la prima volta lo scorso novembre.

Aveva solo 59 anni. E un gesto, che a posteriori può essere letto con tante sfumature, dimostra una vita improntata all’amore.

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LA DECISIONE
Tre settimane fa, infatti, Sandro si era unito in matrimonio, di fronte al sindaco di Nervesa Fabio Vettori, a Mara Fontebasso, compagna di una vita e madre delle sue figlie, Mariaelena di 17 anni e Angela di 10. Una cerimonia semplice ma emozionante, un patto siglato di fronte alle testimoni più importanti, le figlie appunto, struggente soprattutto alla luce del tragico epilogo, anche se forse, nonostante la malattia, Sandro sperava ancora di avere un futuro davanti. O, forse, voleva in ogni modo sancire un legame, e un amore. Fra l’altro, quello del diritto di famiglia era proprio il settore nel quale era specializzato e che aveva curato scrivendo anche varie pubblicazioni. Il suo studio era a Conegliano, città di cui Sandro Marcuzzo era originario, come tutta la sua famiglia, e nella quale aveva abitato prima del legame con Mara. Qui, si era anche dedicato all’attività politica. Negli anni Ottanta era stato consigliere comunale in una lista civica, prima di entrare a far parte di Forza Italia. Il fratello Paolo, per anni assessore di Conegliano, è a sua volta molto noto, anche perché in città gestisce un panificio. «Mia figlia mi ha gelato con questa notizia -ha scritto rivolto all’avvocato scomparso Mario Botteon- Sandro, amico di giochi delle mie figlie. Non doveva finire così. Sei stato anche collega in consiglio comunale, pacato, intelligente. Ecco, così mi piace ricordarti. Eri una bella persona. Ti ricorderò onesto intellettualmente».


LA BATTAGLIA
A Nervesa la famiglia abita in via Castel Minardo; Mara, però, è insegnante di scuola materna a Giavera. Dopo la diagnosi della malattia, Sandro Marcuzzo e la moglie hanno comunque continuato a lottare con tenacia, per cercare di battere il male. L’avvocato aveva subito un primo intervento al Ca’ Foncello, che però non aveva dato i risultati sperati. Così, è stata decisa una nuova operazione a Brescia, in una clinica privata. Sembrava che tutto fosse andato bene tanto che mercoledì sera Sandro era uscito dalla terapia intensiva. Ieri mattina, poi, la doccia fredda, quella notizia che nessuno si aspettava e che ha raggelato per prima proprio la moglie, rientrata a Nervesa e ripartita, ieri, dopo l’annuncio, con il cuore a pezzi. Fra i colleghi, la notizia della sua morte ha suscitato grande cordoglio, ma anche la consapevolezza di aver perso una persona speciale. Splendida la lettera che gli ha indirizzato Claudia Brugioni, assessore nell’ultima Giunta Chies. «Lasci un vuoto -gli ha detto- non solo come amico ma anche come collega. Sei sempre stato molto generoso e pronto ad aiutare chiunque. In ogni occasione sapevi dire la parola giusta e regalare un sorriso -gli ha scritto in particolare- Eri molto generoso e pronto ad aiutare chiunque. Non ti dimenticherò mai». E in tanti colleghi si sono associati, sottolineando l’umiltà del professionista e dell’uomo. I funerali dell’avvocato non sono ancora stati fissati, anche perché la salma dovrà rientrare da Brescia, ma probabilmente si svolgeranno a Conegliano. Del resto, al momento, sono due le comunità che soffrono in ugual modo per la scomparsa di un uomo e di un professionista. Ma anche di un padre e di un marito.

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