Benno Neumair condannato all'ergastolo: uccise padre e madre e ne gettò i corpi nell'Adige

La corte ha accolto in toto le richieste dell'accusa. Il duplice delitto avvenne il 4 gennaio 2021

Sabato 19 Novembre 2022
Benno Neumair condannato all'ergastolo: uccise padre e madre e ne gettò i corpi nell'Adige

Benno Neumair, il 31enne bolzanino che il 4 gennaio 2021 uccise i genitori, Peter Neumair 63 anni e Laura Perselli 68 anni, entrambi insegnanti in pensione, per poi gettarne i corpi nell'Adige, è stato condannato all'ergastolo. La corte ha accolto in toto le richieste dell'accusa, condannando Benno all'ergastolo sia per l'omicidio del padre, Peter Neumair, che per quello della madre, Laura Perselli.

Per il reato di soppressione di cadavere, cioè per avere gettato i corpi dei genitori uccisi nelle acque dell'Adige, Benno Neumair è stato condannato a 3 anni di reclusione. La pena finale è quindi ergastolo con un anno di isolamento diurno e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

La vicenda di Benno Neumair

Il duplice delitto avvenne il 4 gennaio 2021, nella bella casa di via Castel Roncolo dove Benno Neumair viveva con i suoi genitori. Secondo la confessione fornita dallo stesso imputato, fu proprio una discussione con il padre Peter, che gli avrebbe rimproverato di non contribuire adeguatamente alle spese per l'affitto, a degenerare in un litigio poi sfociato nel primo dei due omicidi. «Mi diceva che non valgo niente e mi incalzava. Non so cosa ho pensato, io volevo solo stare in pace, volevo solo il silenzio e così ho preso un cordino da arrampicata che avevo in camera mia», dichiarò poi Benno agli inquirenti, spiegando di aver strangolato con quel cordino prima il padre Peter, nel corridoio di casa, e poi anche sua madre Laura Perselli, sorprendendola da dietro il portone appena lei rincasò circa 40 minuti più tardi. Benno caricò poi i due cadaveri in auto, li trasportò fino al ponte di Vadena e li gettò nel fiume Adige.

 

La denuncia della scomparsa dei genitori

Nei giorni successivi Benno denunciò la scomparsa dei genitori, non solo fingendo di ignorare dove fossero ma anche mettendo in atto una lunga serie di depistaggi poi scoperti dagli inquirenti. Benno venne indagato il 19 gennaio ed arrestato dieci giorni più tardi. I cadaveri di Laura Perselli e Peter Neumair furono restituiti dal fiume, rispettivamente, il 6 febbraio nei pressi di Ora ed il 27 aprile a Trento. Benno crollò proprio in seguito al ritrovamento del cadavere di sua madre (l'autopsia rivelò lo strangolamento come causa di morte) ed anche perché fu messo alle strette dagli inquirenti che avevano nel frattempo raccolto numerose prove contro di lui.

La confessione

Il trentunenne confessò il duplice delitto l'11 febbraio. La Procura decise però di non rivelare pubblicamente la confessione (fu tenuta nascosta anche ai familiari delle vittime) per quasi un mese, cioè fino all'8 marzo quando diramò un comunicato stampa. Un anno più tardi, il 4 marzo 2022, si è tenuta la prima udienza del processo in Corte d'assise che vede Benno Neumair, reo confesso, quale unico imputato per il reato di duplice omicidio aggravato e occultamento di cadaveri: rischia la condanna all'ergastolo, a meno che non gli venga concessa una riduzione di pena in virtù della seminfermità mentale. Secondo i tre periti che erano stati incaricati dal giudice per le indagini preliminari, Benno avrebbe avuto una ridotta capacità di volere nel primo omicidio, in quanto il litigio con il padre avrebbe fatto da «detonatore» rispetto ad un suo grave disturbo di personalità di tipo narcisistico ed antisociale. Nel secondo omicidio, quello della madre, Benno sarebbe stato invece capace di intendere e di volere. La Procura contesta infatti, per il secondo omicidio, anche la premeditazione.

Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA