Manager romano: «La mia ex ha rapito in Sardegna nostra figlia». Rintracciate a Montecarlo

Giovedì 13 Agosto 2020 di Veronica Cursi
Manager romano: «La mia ex ha rapito in Sardegna nostra figlia». Rintracciate a Montecarlo

Sì è risolto in 48 ore il giallo di Porto Cervo: una bambina portata via dalla madre con l'aiuto di una guardia del corpo in un blitz nel residence di Liscia di Vacca in cui la piccola, 8 anni, era in vacanza col padre. Madre e figlia non sono più in Sardegna. Dopo una caccia all'uomo avviata dalla denuncia dell'ex compagno, i carabinieri, che indagano con il coordinamento del sostituto procuratore di Tempio, Ilaria Corbelli, hanno rintracciato a Montecarlo la manager russa, 50 anni, passaporto americano e residenza a proprio nel Principato. La donna, martedì, aveva fatto irruzione nel residence dove si trovava la figlia coi nonni, la tata e il padre, suo ex compagno, facoltoso manager di Roma, 49 anni. Assistita da un bodyguard che ha immobilizzato il padre, la donna ha preso la bambina ed è sparita nel nulla, facendo perdere le tracce sino a oggi. Rintracciata a casa sua, le è stata notificata la denuncia formalizzata dall'ex, che è assistito dai legali Francesca Fiori del Foro di Sassari e Valentina Vaccaro del Foro di Roma. Al momento non è destinataria di nessuna revoca della potestà genitoriale, né di imputazioni di carattere penale, ma il quadro accusatorio a suo carico potrebbero modificarsi pesantemente nelle prossime ore.

L'imprenditore e la figlia erano arrivati in Sardegna a inizio luglio, la madre un paio di settimane dopo, ospite in uno yacht ormeggiato in rada davanti alla Costa Smeralda.

Da subito la donna si era rivolta al Tribunale dei minori di Sassari per avere la custodia della figlia visto che non c'è un accordo col padre e lei intende trasferirsi quanto prima in Svizzera col suo nuovo compagno. I giudici, però, avevano rigettato l'istanza fissando un'altra udienza per l'11 settembre e stabilendo che nel frattempo la figlia potesse restare col padre.

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In mattinata, l'imprenditore ha raccontato la dinamica del rapimento.

Cosa è successo martedì scorso?

«Mi trovavo a casa di mia madre a Porto Cervo in Sardegna con mia figlia che avrebbe dovuto passare i primi 15 giorni di agosto con me, come d'accordo. Eravamo nella piscina di un residence vicino casa nostra, mi ero appena tuffato mentre la bimba era su un lettino con la babysitter, quando all'improvviso un uomo è spuntato dal nulla e mi ha aggredito. Sono stato colpito con un sasso. Il tempo di capire cosa stava accadendo e ho visto la mia ex compagna trascinare la bambina per i piedi, prenderla in braccio e scappare. Quell'uomo mi ha immobilizzato e picchiato senza darmi la possibillità di reagire. Sono finito in ospedale con 14 giorni di prognosi».



Come ha conosciuto la sua ex compagna?
«Aleksandra è una ex manager di una società che gestisce alberghi in Costa Smeralda. L'ho conosciuta in Sardegna nel 2007 e insieme abbiamo vissuto a Roma. Nel 2011 è nata nostra figlia. Siamo stati insieme 10 anni. Dopo la nascita della bambina mi ha chiesto di andare a vivere insieme a Montecarlo dove millantava di avere un lavoro. Ci siamo trasferiti nel 2016 e siamo stati lì per un anno fino a quando nell'ottobre del 2017 sono stato aggredito dal compagno della madre dopo una lite familiare. Ho capito che non potevo più sopportare quelle pressioni da parte di quelle persone e ci siamo lasciati».

E sua figlia?
«Il 7 ottobre del 2017 torno a Roma e comincio subito ad attivare le procedure affinché Sofia torni nella città dove era nata e dove aveva vissuto anche insieme ai suoi nonni. Per 3 anni faccio avanti e indietro con Montecarlo finché nel 2019 avvio un provvedimento alla procura di Monaco per riportarla qui. Il Giuice tutelare fissa un'udienza  il 28 ottobre del 2020. Poi arriva il Coronavirus e il lockdown. E per 4 mesi non riesco più a vederla. Io a Roma e lei a Montecarlo».

Veniamo a quest'estate.
«Chiedo alla madre di poter tenere la bimba luglio e agosto visto che non ci ero stato insieme per molto tempo, ma lei non accetta. Concordiamo che l'avrei tenuta i primi 15 giorni di luglio e i primi 15 di agosto ma il 14 luglio lei imprivvisamente cambia idea: vuole riprenderla e portarla con il suo fidanzato in barca a Santa Teresa. Viene a prenderla a casa dei miei genitori,  io cerco di assicurarmi che lei me la riporti indietro dopo la vacanza in barca e lei mi dice: “La bambina rimane con  me, ci vediamo giudice”. Lei va dai carabinieri e mi denuncia per sequestro di minore. Il Tribunale di Sassari fissa l'udienza per l'11 settembre e rigetta la denuncia per sottrazione. La bambina a quel punto rimane con me come stabilito dal tribunale».

Che succede nel frattempo?
«La madre sentiva la bambina per telefono e le chiedeva continue informazioni: dove andate, che fate. Solo ora ho capito. Ho scoperto che due bodyguard ci hanno seguito e pedinato per giorni in Sardegna, fino a quando l'11 agosto alle 13.10  uno di questi, un uomo dall'accento slavo è entrato nel residence dove ci trovavamo e mi ha picchiato mentre lei scappava con la bambina. Ho immediatamente sporto denuncia ai carabinieri di Porto Cervo».

Da quel momento ha più sentito sua figlia?
«La mia ex non risponde più al telefono. Le forze dell'ordine stanno passando al setaccio capitanerie ed aeroporti. Potrebbe essere andata via con la barca del suo nuovo fidanzato, un agente immobiliare svizzero. Io ora voglio solo rivedere mia figlia. Ho paura che se la porti all'estero e non me la faccia più vedere». 
 
 



 

Ultimo aggiornamento: 20:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA