Progettarono, costruirono e fecero esplodere l'ordigno che nel maggio 2020 provocò ingenti danni al centro per l'impiego di Avellino, un attentato organizzato per manifestare il proprio dissenso nei confronti dei provvedimenti emessi dal Governo per contrastare il contagio da Covid-19: è l'accusa che viene contestata dalla Procura di Napoli a due simpatizzanti dei «Movimenti Spontanei Popolari», arrestati all'alba dai carabinieri del Ros e dai militari del comando provinciale di Avellino. Ai due, Ubaldo Pelosi, 51 anni, e Carmine Bassetti, 48 anni, viene contestata tra l'altro, l'aggravante terroristico-eversiva.
Brescia, attentato all'hub vaccinale: arrestati due no-vax, sono accusati di terrorismo
Bomba ad Avellino, i reati contestati ai due arrestati
Particolarmente gravi i reati contestati a Pelosi e Bassetti: oltre alla circostanza aggravante per reati commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, gli inquirenti li ritengono responsabili di un atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, e della fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivi.