Gran balzo questa mattina in Borsa del titolo Atlantia, che tra sospensioni e riammissioni al listino è arrivata a guadagnare fino al 25%. Il motivo è anzitutto legato al fatto che l’ipotesi di revoca della concessione della controllata Autostrada sembra definitivamente caduta. Ciò significa che il temuto impoverimento del patrimonio di Atlantia viene meno. Ma a quali costi per la famiglia Benetton, azionista di maggioranza relativa della holding? Tutto è ancora da capire, anzi c’è chi sostiene che alla fine il danno per la famiglia di Ponzano sarà lieve. Ecco il piano nelle linee più precise possibili che, allo stato, è alla base dell’accordo trovato nella notte tra le diverse componenti del governo e tra governo e Benetton.
Autostrade, c'è l'accordo: via allo scorporo, Cdp primo socio. Benetton scende sotto il 10%, Atlantia in Borsa vola al 23% poi lo stop
Autostrade, niente revoca: in cdm passa la linea del Pd
I punti
Anzitutto la nazionalizzazione: a conclusione del percorso, che potrebbe durare anche un anno, Autostrade per l’Italia diventa di proprietà pubblica. Cassa depositi e prestiti, il braccio finanziario controllato dal ministero del Tesoro all’83% e partecipato dalle fondazioni bancarie al 15,9%, acquisirà fino al 90% probabilmente con modalità mista, aumento di capitale e acquisto di azioni. Quasi sicuramente al riassetto non parteciperà F2i, il fondo infrastrutturale che finora è stato al tavolo del negoziato con i Benetton e avrebbe coinvolto Fondazioni, Casse di previdenza, Poste vita in un’operazione di mercato che, proprio per questo motivo, avrebbe dovuto consentire all’investitore di condividere la governance, senza una prevalenza dello Stato. La partecipazione di Cdp dipenderà dall’atteggiamento dei soci di minoranza di Aspi - Allianz e Silk Road Fund - che detengono il 12% e potrebbero mettersi di traverso anche con impugnative davanti alla giustizia italiana ed europea. Ma ormai sembra che il dado sia tratto e Cdp, in coerenza con la propria mission, consoliderà in tal modo la leadership nelle infrastrutture, così come avviene in Francia e Germania per le sue omologhe.
L'operazione
Al di là della posizione dei soci di minoranza, l’ultimo scoglio da superare sono i valori dell’operazione: quanto dovrà spendere Cdp? Aspi valeva 14,5 miliardi tre anni fa, ai tempi dell’ingresso dei tedeschi e cinesi.