Atlantia, Di Maio attacca Benetton e nega crollo titolo per sue dichiarazioni

Venerdì 28 Giugno 2019
Atlantia, i sindacati contro Di Maio: «Parole senza senso, basta danneggiare società solida»

Continua la polemica tra Di Maio e Atlantia. A Genova, ai piedi del Ponte che non c'è più, sperando in quello che ci sarà, Luigi Di Maio è un fiume in piena. Promette «giustizia» per i 43 morti nella tragedia del 14 agosto scorso. Attacca la famiglia Benetton. Nega che il titolo Atlantia crolli per le sue dichiarazioni. E poi evoca - come una sentenza annunciata - la revoca ad Autostrade della concessione autostradale, sfidando Salvini e la Lega. «Le concessioni autostradali non sono state fatte per mantenere le rendite di generazioni di Benetton. Sogno autostrade gratis», scandisce evocando anche quel 7% di rendita che piacerebbe a qualunque risparmiatore. «In Borsa i titoli crollano se non lavori bene non è questione di dichiarazioni» è la linea nel caso la Consob dovesse occuparsi degli effetti delle sue dichiarazioni di ieri.

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«Se il 14 agosto la politica e il governo vuole andare a commemorare le vittime, ci vada, con la revoca delle concessioni almeno avviata.

E questa è una volontà politica del M5s e lo deve essere del governo» avverte confortato poco dopo dal premier Giuseppe Conte che dal G20 di Osaka lascia pochi margini di interpretazione: «Questo governo ha assunto pubblicamente una posizione» il crollo del Ponte Morandi «è una tragedia che non può essere oscurata. È un fatto oggettivo di grave inadempimento». A breve, annuncia, è atteso il parere della commissione di esperti sulla base della quale «il governo si assumerà le sue responsabilità» per quanto riguarda la revoca o meno della concessione ad Autostrade. Entrambi presenti Genova, Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono fisicamente distanti, ma il capitano della Lega non vuole rischiare di sembrare il fiancheggiatore delle multinazionali: «chi ha sbagliato deve pagare. Ma devono pagare i vertici, non i lavoratori» dice. «Mi fido di Di Maio» assicura. «Quello che mi interessa è il futuro di Ilva, di Alitalia, delle tante crisi aziendali che l'amico Di Maio sta affrontando» aggiunge conciliante chiedendo però di evitare «attacchi generalizzati a un'azienda che è una ricchezza per questo paese». Quello che dice Di Maio preoccupa anche i sindacati del settore trasporti che le parlano di «parole senza senso». «Quelle persone sono morte perché qualcuno non ha fatto manutenzione» tiene il punto Di Maio. Nemmeno la decisione, appena annunciata da Autostrade di non rincarare le tariffe autostradali per tutto il periodo estivo, lo rende più morbido verso la società.
 


Anzi, il leader dei 5 stelle sogna «un Paese in cui le autostrade non si pagano come in Germania, come in altri Paesi europei». Non solo: la giustizia dei giudici «con i processi e i risarcimenti» sembra non bastargli. «Come Stato abbiamo il dovere di togliere le autostrade italiane a chi non ha fatto le manutenzioni. Ed è quello che porteremo avanti». assicura. A chi gli fa osservare il crollo in borsa di Atlantia replica «non è questione di dichiarazioni, ma di fare il proprio dovere». Tradotto: bisognava preoccuparsi dell'andamento del titolo quando si decideva come e se fare la manutenzione del Ponte Morandi: dopo il crollo Atlantia perse in Borsa nei 2 giorni successivi quasi il 30% e adesso è ancora l'8% sotto. Oggi ha chiuso con un guadagno dell' (+1,1%) ma resta sempre decisamente sotto i valori della scorsa settimana già messi sotto pressione dalle decisioni delle autorità dei trasporti sul calo dei pedaggi autostradali, e al complicarsi del dossier Alitalia con l'ingresso di Atlantia per nulla scontato. Anche la compagnia aerea oggi è stata oggetto di schermaglie fra i due vicepremier. «Con Matteo Salvini lavoro bene ma mi spiace quando perde la memoria. Su Alitalia sto riparando il disastro dei capitani coraggiosi voluti dal Governo Lega-Berlusconi del 2008» è la stoccata del leader pentastellato. «L'importante è che gli aerei non rimangano a terra, che portino in Italia i turisti e che portino nel mondo gli italiani» replica il leader leghista adottando quel linguaggio «più freddo» che il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia chiede per le società quotate.

Ultimo aggiornamento: 19:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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