Walter De Benedetto è stato assolto: il paziente di artrite reumatoide era imputato in un processo perché in casa coltivava cannabis a scopo terapeutico. Oggi il gip del tribunale di Arezzo ha assolto l'uomo perché il fatto non sussiste, accogliendo la richiesta del pm Laura Taddei. La sentenza assume una grande importanza perchè si tratta della prima inquadrata nella nuova normativa che disciplina la produzione di cannabis in Italia a scopo terapeutico.
ASSOLTO #WalterDeBenedetto: la #cannabis gli serviva per curarsi.
Bene! https://t.co/olS09hCmkY— Marco Cappato (@marcocappato) April 27, 2021
L'avvocato di De Benedetto, Lorenzo Simonetti, dopo la sentenza si è detto soddisfatto dell'assoluzione del suo cliente: «È la soluzione auspicata perché da tempo avevamo chiesto l'archiviazione.
Buon processo per oggi #WalterDeBenedetto! Domani tocca a me, alla Corte d"Appello di Genova, ore 9.30.
Su #cannabis e #eutanasia le uniche aule dove si discute sono quelle dei tribunali. @EutanaSiaLegale@ass_coscioni @parliamdidroghe @LegaleMeglio pic.twitter.com/VB2bWbOsIM— Marco Cappato (@marcocappato) April 27, 2021
Il processo a De Benedetto ha assunto una grande importanza per i radicali che da anni si battono per la legalizzazione e che il giorno del processo sono andati fuori dal tribunale a sostenere l'innocenza del 48enne aretino. Marco Cappato che ha seguito la vicenda ha espresso la propria soddisfazione su Twitter per l'assoluzione di De Benedetto.
Walter De Benedetto va a processo. La sua colpa? Aver coltivato cannabis per curare i dolori dell’artrite reumatoide.

Martedì #27aprile alle 12:00 saremo davanti ai tribunali di tutta Italia, perché “criminale è la legge”.
Per info 👉 https://t.co/WjYNkSH9aq pic.twitter.com/mMQ3hhlIeA— Radicali Italiani (@Radicali) April 26, 2021