FANO «Siamo tutti sconvolti». Martina Carloni ha la voce incrinata dall'emozione. Nel suo locale in centro storico a Fano, l'Osteria dalla Peppa, lavorava come cameriera Anastasiia Alashiri, la ventitreenne profuga ucraina uccisa a coltellate e ritrovata ieri in una zona della prima campagna, a Belgatto. «Esprimo a nome mio, della mia famiglia e dei dipendenti le nostre più sentite condoglianze, Anastasiia rimarrà sempre nei nostri cuori», ha scritto in un ricordo diffuso ieri la titolare dell'osteria, sorella del deputato leghista Mirco Carloni.
Si era subito fatta apprezzare per le sue qualità: «Era molto brava ha proseguito Martina Carloni e dimostrava grande dedizione per il lavoro. Sappiamo che dava lezioni di pianoforte nel tempo libero, perché era la sua grande passione». Anastasiia lascia un bambino di due anni, ora senza entrambi i genitori. Il suo papà, 42 anni, origini egiziane, è stato infatti bloccato dai carabinieri a Bologna e sottoposto a fermo per omicidio. Il bimbo ora è in in luogo sicuro e protetto. Ci sono persone che si prendono cura di lui. Anastasiia quando si era allontanata da casa l'aveva portato con sè trovando ospitalità presso un collega di lavoro, al ristorante. E sono stati i suoi colleghi di lavoro a tranquillizzare il piccolo e a coccolarlo mentre tutti stavano cercando la sua mamma che non si trovava. Il bimbo ha avuto giochi, sorrisi e carezze, ignaro che il suo mondo stava per essere tragicamente sconvolto. E adesso si apre un altro fronte, ben più doloroso e incerto. Del piccolo in questo momento si stanno occupando i servizi sociali del Comune, che si limitano a specificare: «Il bambino è in sicurezza, dove sia non è possibile dirlo». Servirà anche rintracciare dei parenti prossimi, una strada che ancora appare molto in salita. Anastasiia, al contrario di altre sue connazionali, non era inserita nel giro della comunità ucraina che pure a Fano e a Pesaro è molto radicata e nei mesi dell'accoglienza dei profughi ha dato un grosso aiuto. Il brutale assassinio della giovane mamma ha suscitato commozione sia a Fano sia a Pesaro, dove Anastasiia aveva vissuto in viale Trieste insieme con il marito e il loro figlio. «Non lasciamo sole le donne vittime di violenza», ha scritto Matteo Ricci, il sindaco del capoluogo di provincia, aggiungendo che in questa battaglia «non possiamo abbassare la guardia: più servizi e tutele».
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