Alfredo Cospito, chi è e cosa ha fatto l'anarchico al 41 bis. Qual è il legame con gli attacchi ai diplomatici

Alfredo Cospito è detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Sassari e da ottobre sta facendo lo sciopero della fame. Le sue condizioni sono il motore della mobilitazione anarchica, con attentati e dimostrazioni che stanno facendo il giro del mondo

Sabato 28 Gennaio 2023
Alfredo Cospito, chi è e cosa ha fatto l'anarchico al 41 bis. Qual è il legame con gli attacchi ai diplomatici

Il 26 gennaio è caduto nella doccia e si è rotto il naso, «non ce la fa più ad uscire e camminare nell’ora d’aria, è troppo debole», ha detto il suo difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. Alfredo Cospito, 55 anni, anarchico, ideologo del Fai-Fri, è detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Sassari e da ottobre sta facendo lo sciopero della fame: da 101 giorni. Le sue condizioni sono il motore della mobilitazione anarchica, con attentati e dimostrazioni che stanno facendo il giro del mondo. Due attacchi hanno colpito sedi diplomatiche italiane a Berlino e a Barcellona. Il ministero degli Esteri ha spiegato in una nota che «ignoti hanno infranto la vetrata del palazzo dove è ubicato il consolato generale a Barcellona, imbrattando una parete dell’ingresso dell’edificio» e che, a Berlino, «è stata anche incendiata l’auto con targa diplomatica di un funzionario diplomatico in servizio all’ambasciata d’Italia». La pista seguita - come nel caso dell’attacco a Susanna Schlein, primo consigliere dell’Ambasciata d’Italia in Grecia - è quella delle proteste per il carcere duro a Cospito, detenuto da 6 anni a Sassari in regime di alta sicurezza e per il quale dallo scorso aprile è stato disposto il 41 bis.

 

Chi è (e di cosa e accusato) Alfredo Cospito

Cospito è in carcere da 10 anni per il ferimento dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, avvenuto nel 2012.

Ora sta scontando anche un’altra condanna a 20 anni per alcuni attentati - l’accusa contestata è quella di strage politica - per aver diretto la Federazione anarchica informale, considerata dai giudici un’associazione a delinquere con finalità di terrorismo. Nel 2006 Cospito e altri anarchici avrebbero posizionato due ordigni in due cassonetti davanti all’ingresso della caserma alla scuola allievi carabinieri di Fossano. L’esplosione non aveva provocato né morti, né feriti. Secondo gli inquirenti, il primo ordigno avrebbe dovuto attirare le forze, mentre il secondo le avrebbe dovute colpire.

Il reato contestato era la strage, ma per la Corte di Cassazione - che ha disposto il ricalcolo della pena in sede di appello - si tratta di strage politica, che prevede come pena massima l’ergastolo e rientra tra i reati ostativi: se il detenuto non collabora con la giustizia non sono previsti benefici. Sul caso la Consulta deve stabilire se sia possibile applicare l’attenuante della tenuità del fatto.

Il 41 bis e lo sciopero della fame

Dal 4 maggio 2022, Cospito è stato sottoposto al regime di carcere duro: la misura è stata aggravata dal fatto che ci sono stati scambi di lettere con altri anarchici e anche la pubblicazione di scritti su riviste d’area. Nel corso del processo a suo carico, Cospito ha dichiarato: «Oltre all’ergastolo ostativo, visto che dal carcere continuavo a scrivere e collaborare alla stampa anarchica, si è deciso di tapparmi la bocca per sempre con il 41 bis». Ha poi spiegato che continuerà lo sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo.

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 16:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA