Alessandro Impagnatiello, il coltello con cui ha ucciso Giulia: il modello e quei colpi inferti al collo

Il 30enne ha spiegato al giudice che la ragazza, prima che lui la uccidesse, si era «involontariamente» ferita un braccio

Lunedì 5 Giugno 2023
Alessandro Impagnatiello, il coltello con cui ha ucciso Giulia: dove si trova e qual è il modello

Si troverebbe in casa di Alessandro Impagnatiello il coltello con cui ha ucciso Giulia Tramontano. Il killer ha detto di aver fatto tutto da solo.

Lo ha ribadito il suo legale, Sebastiano Sartori, che lo ha incontrato nel carcere di San Vittore prima di rinunciare al mandato. L'arma del delitto «non l'ha buttata. Ha detto specificatamente dove sia» ha aggiunto il legale.

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Dove si trova

Alessandro Impagnatiello è in uno stato «di angoscia, che sta venendo fuori sempre di più»: lo ha detto l'avvocato Sebastiano Sartori, che stamattina ha fatto visita a San Vittore all'uomo in carcere per aver ucciso la compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi. Il legale ha comunicato al suo assistito la decisione di rinunciare al mandato. Il legale alla domanda se Impagnatiello davvero abbia detto al gip dove si trova il coltello usato per l'omicidio ha risposto «sì», aggiungendo che si troverebbe nell'abitazione.

Il modello

Non si tratterebbe di un coltello portato da fuori, ma di uno a disposizione in casa. E in particolare sarebbe un coltello da cucina quello utilizzato dal killer. Un coltello, quindi, che l'uomo non aveva con sé pronto ad usare, ma che ha trovato in quel momento sul posto.

I colpi al collo

Ha colpito con un coltello da cucina al collo la giovane donna con in grembo il loro figlio. «Le ho dato due coltellate alla gola - ha raccontato agli inquirenti l'assassino - ha tentato di divincolarsi, ma non riusciva, lo faceva in modo debole. Non ha nemmeno urlato. A quel punto erano le 20.30, era a terra ho pensato: Come mi libero del corpo? E così l'ho portata in bagno e le ho dato fuoco nella vasca». Non riuscendoci, ha infine gettato il corpo tra le sterpaglie e ridosso dei box di una palazzina non molto lontano dalla sua. Un film dell'orrore per cui ora anche la madre, Sabrina Paulis, in lacrime, ha definito il figlio «un mostro». «Chiedo perdono a tutta la famiglia per aver fatto un figlio così. Come fai a perdonare? - ha aggiunto la donna - Alessandro pagherà, quello si, ma è imperdonabile».

 

I presunti atti di autolesionismo

Alessandro Impagnatiello, il 30enne in carcere per aver ucciso Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta di sette mesi, oggi, durante l'interrogatorio di convalida del fermo ha corretto il tiro in merito alla dinamica dell'accoltellamento. Da quanto si è appreso l'uomo ha spiegato, rispondendo alle domande del giudice, che la ragazza, prima che lui la uccidesse, si era «involontariamente» ferita un braccio con il coltello da cucina che stava usando per tagliare dei pomodori. Quella sarebbe stata la «scintilla» che lo avrebbe portato a colpirla più volte all'altezza del collo. In precedenza Impagnatiello aveva detto, confessando il delitto, che Giulia sabato sera, mentre era intenta a prepararsi la cena, gli avrebbe detto per per lei la vita era diventata «pesante». Dopo di che «ha iniziato a procurarsi dei tagli sulle braccia». «Lei si era inferta già qualche colpo all'altezza del collo e io, arrivato vicino a lei, per non farla soffrire le ho inferto anche io tre o quattro colpi». Una versione, questa, stamane ritrattata.

Ultimo aggiornamento: 19:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA