MILANO «Una faccia d'angelo», «bellissimo», «gentile». È così che viene descritto Alessandro Impagnatiello, il 30enne fermato per l'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. Nel piccolo Comune di Senago, nel Milanese, dove la coppia viveva, ne parlano tutti come di un «bravo ragazzo», il classico «insospettabile»: un bel lavoro in centro, tanti amici, un bimbo già alle elementari e la famiglia perfetta in arrivo. Sì, perché quello che aspettava con Giulia era il secondogenito, dopo un primo figlio di 6 anni avuto da una precedente relazione. Nessuno, in paese, avrebbe potuto immaginare ciò che si celava davvero dietro al fisico atletico e allo sguardo profondo con cui Alessandro «sapeva conquistare le donne».
FAMIGLIA PARALLELA
Una vita parallela, un'amante che non era consapevole di esserlo.
La coppia abitava in via Novella a Senago, al civico 14, e ogni giorno Pagnatiello salutava la compagna e il loro gatto per dirigersi a Milano. Era lì che lavorava, in pieno centro, nel lussuoso Armani Bamboo Hotel di via Manzoni. Ci sono foto di lui sorridente dietro al bancone, mentre prepara cocktail al settimo piano del prestigioso palazzo che ospita il locale, ieri rimasto chiuso per tutta la giornata. Già, la solita apertura delle 11 è saltata: «Per un evento privato», hanno detto i bodyguard all'ingresso, non lasciando entrare nessuno. Ma quello era il posto di lavoro di Alessandro, reo confesso di un agghiacciante omicidio. E non solo: proprio lì, lui aveva conosciuto l'affascinante 23enne italo-inglese che in poco tempo è diventata "l'altra donna". Una bugia dietro l'altra, il 30enne ha trascinato avanti le due relazioni per mesi, finendo per aspettare un bambino da entrambe le fidanzate. La più giovane ha abortito, Giulia no. Ignara di ciò che la presenza di quel figlio già tanto amato avrebbe scatenato nel padre, era «entusiasta» dell'arrivo di quella nuova vita da crescere e accudire insieme all'uomo dei suoi sogni, raccontano i parenti.
È stato lui a denunciare la scomparsa della 29enne domenica pomeriggio. Con aria angosciata e sconvolta, si era presentato dai carabinieri riferendo che la ragazza era sparita, dopo che l'aveva vista quella mattina prima di andare al lavoro. Si è perfino rivolto agli amici, mentendo anche a loro, continuando a inventare e chiedendo conforto per la terribile situazione che stava vivendo. L'ennesima farsa a cui tutti hanno creduto. In quegli stessi giorni, poi, mentre ancora teneva nascosto il cadavere in casa, in attesa di capire come sbarazzarsene, avrebbe chiamato l'ex fidanzata per chiederle di vedere il figlio, quest'anno in seconda elementare. A Senago ricordano tutti il piccolo, che in paese ha frequentato l'asilo, prima che i genitori si lasciassero e lui andasse a vivere con la mamma in un altro Comune. Una scelta che a Giulia e Thiago è stata negata.
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