Genovese, il gip boccia richiesta di processo immediato. Si attende perizia sugli audio

Venerdì 7 Maggio 2021
Genovese, il gip boccia richiesta di processo immediato. Si attende perizia sugli audio

Si allungano i tempi per il processo del caso Alberto Genovese. La richiesta di giudizio immediato, avanzata dall'aggiunto Mannella e dai pm Stagnaro e Filippini, era arrivata dalla Procura, che voleva mandare a giudizio l'imprenditore col rito dell'immediato cautelare, ma il gip di Milano Tommaso Perna non l'ha accolta. Le imputazioni sono per due ordinanze cautelari: una di presunta violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni e spaccio di droga per la notte tra il 10 e l'11 ottobre alla Terrazza Sentimento, l'attico nei pressi del Duomo, nei confronti di una 18enne; l'altra per violenza su una 23enne durante una vacanza a Ibiza del luglio 2020. In ballo, in particolare, ci sarebbe una perizia fonica sugli audio delle telecamere interne dell'attico di Milano: la difesa ritiene di poter dimostrare che ci fosse consenso da parte della 18enne.

Verrà depositata a luglio, allungando quindi i tempi delle indagini e del processo.

L'imprenditore si trova attualmente in carcere dal 6 novembre scorso. Se il gip avesse accolto l'istanza, si sarebbe saltata la fase dell'udienza preliminare. Così si va invece verso chiusura indagini e richiesta di rinvio a giudizio su cui si pronuncerà il gup.

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I FATTI - La richiesta di immediato riguardava le imputazioni di violenza sessuale aggravata, detenzione e cessione di stupefacente, sequestro di persona e lesioni per l'episodio del 10 ottobre, quando Genovese, al termine di un festino nel suo attico di lusso "Terrazza Sentimento" a Milano, avrebbe abusato per ore di una 18enne, che poi lo ha denunciato facendo scattare le indagini della squadra mobile. E l'accusa di aver stuprato, stavolta assieme alla fidanzata (lei non è stata arrestata), una modella di 23 anni a Ibiza il 10 luglio, sempre dopo averla resa incosciente con un mix di droghe.

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Nei giorni scorsi, poi, era stata rigettata, sempre dal gip, un'istanza di sequestro di 4,3 milioni per reati fiscali contestati all'imprenditore e la Procura ha fatto ricorso al Riesame (udienza da fissare). Lo stesso giudice ieri ha bocciato una seconda richiesta di domiciliari in una casa di cura presentata dai difensori dell'imprenditore. A fine maggio-primi di giugno sarà depositata anche la perizia in corso che dovrà stabilire la compatibilità o meno col carcere di Genovese, dopo la richiesta dei difensori sull'accertamento sul suo stato di salute mentale legato alla tossicodipendenza.

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Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 05:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA