Agrigento, intimidazioni ai magistrati del caso Rackete: aumentati i dispositivi di sicurezza

Sabato 20 Luglio 2019
Agrigento, intimidazioni ai magistrati del caso Rackete: aumentati i dispositivi di sicurezza
La decisione è stata presa dopo l'esalation di minacce rivolte al procuratore capo Luigi Patronaggio e alla gip Alessandra Vella, che ha deciso di non convalidare l'arresto in flagranza dell'ex comandante della Sea Watch3, Carola Rackete: il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Agrigento, Dario Caputo, ha deciso l'incremento dei dispositivi di sicurezza, con riserva di successiva valutazione a seconda dell'evolversi degli eventi, per i due magistrati. Le intimidazioni che si sono susseguite nelle ultime settimane - decine di lettere sono già al vaglio della Polizia sceintifica - sono culminate pochi giorni fa con l'arrivo in procura e in tribunale di una busta, indirizzata a Patronaggio e alla Vella, contenente polvere da sparo e un'ogiva di proiettile.

Il comitato ha valutato l'esposizione mediatica dei due magistrati e - in attesa che arrivi la decisione della Cassazione sul ricorso fatto dalla Procura di Agrigento contro la mancata convalida dell'arresto della Rackete e di eventuali nuovi eventi legati all'immigrazione clandestina - ha optato per un potenziamento dei livelli di protezione. «Ci siamo riservati di rivalutare e modificare a seconda di come evolveranno i fatti» ha spiegato il prefetto.
Per ora è stato disposto «un incremento dei meccanismi di sicurezza, specifica vigilanza e controllo, per il giudice Alessandra Vella sul luogo di lavoro, sul luogo di residenza e sui luoghi maggiormente frequentati dal magistrato», è stato spiegato a margine della riunione. «Avevamo già valutato la situazione del gip dopo i vari attacchi social - ha aggiunto Caputo - Il recapito di una ogiva è preoccupante e c'è un concreto aumento del rischio». Il procuratore Patronaggio già dallo scorso giugno è sotto scorta. Ma verranno adottati ulteriori accorgimenti tecnici sull'attuale sistema di protezione «con l'impegno delle forze dell'ordine per rafforzare» la tutela.
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