Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

FERRAGNI: DAVVERO UN NOME
CHE FA SPICCIAR TUTTI?

Lunedì 19 Aprile 2021 di Luciana Boccardi

Se dovessi raccontare in quattro parole chi è Diego Della Valle direi “due più due fa quattro”: e lui rileverebbe  che ho usato  una parola di troppo.  Pragmatico, quando si parla con lui  bisogna fare attenzione a non restare  destabilizzati perché  in un batter d’occhio ti fa scendere dalle stelle e senza pietà ti porta giù, a livello terra  dove più che parole contano i fatti.  In  questi giorni, nel mondo della moda e oltre,  si è parlato molto, anche con qualche stupore,  della sua decisone di far entrare nella stanza dei bottoni del suo brand   Chiara  Ferragni, l’influencer più gettonata che  solo con la conferma dell’ingresso in Tod’s del duo Fedez con il marito -  avrebbe fatto alzare vertiginosamente l’  attivo dell’azienda.  Un risultato che darebbe ragione senza sconti all’imprenditore che non si è mai fatto incantare da sirene  seducenti con offerte anche molto prestigiose per restare agganciato alla realtà, la sua realtà che non perde di vista l’obbiettivo unico e finale:  vendere come si può, dove si può , quanto si può. La Ferragni è una brava venditrice, oggi chiamiamo influencer quelle che una volta venivano definite vendeuses, o agenti di commercio, rappresentanti.  La Ferragni, in coppia Fedez, offre anche il ruolo di modella in grado di presentare al meglio un oggetto di mercato. E fa comprare.

La morale di questo fatto di cronaca - che ha dato una scossa alla moda  un po’ appiattita come business in attesa di tempi migliori -  ci dice che la strada possibile in questo momento può essere solo quella della verità, del contatto con il pubblico della strada non  più distanziato da quello dei piani alti. Il Covid forse ha annullato  distanze che sembravano incolmabili, ma ci obbliga anche a guardare la vita come un dono prezioso che va tutelato, un impegno che prima potevamo anche fingere di non considerare nella sua realtà  disegnandolo come ci sembrava più fascinoso. Eccentricità,  bizzarrie, spese pazze, grandeur ostentata sempre e comunque, distanze, diversità,  tutto riuscivamo ad inglobare in un modo di vivere che ci  coglieva in  un mondo ben diverso da quello che ci ospita ora. Sofferenza, rinunce, timori, paure, il senso della morte presente, la rincorsa all’ancora di salvataggio,  il vaccino o altro che garantisca  il sopravvivere, un concetto di fuga sempre presente, stanno  obbligando anche la moda a diverse  valutazioni delle strategie.

I  rumors nel mondo della moda si fanno sentire :  Gucci lamenta sofferenze di bilancio  e sembra mettere in discussione la licenza assegnata dal liberale  capo di stato maggiore, l’ AD Bizzarri ,  allo  stilista Alessandro Michele  autorizzato a  rivoluzionare il look della griffe per lanciarlo a pieno volo nell’esaltazione della diversità di sessi, nella fusione uomo donna confermata da un look che non lascia spazio a dubbi circa la femminilizzazione del guardaroba maschile,  peraltro risultata un successo di vendita in queste ultime stagioni. E ora, in tempo di Covid,   cos’è accaduto? Potrebbe essere che la moda esiga un ripensamento opportuno, usiamo  il condizionale perché  la verità non ce l’ha in tasca nessuno. In questo senso ha ricevuto strali e qualche  accusa di inopportunità da “benpensanti di pandemia”  la foto voluta da Pier Paolo  Piccioli per la campagna pubblicitaria di Valentino: un bell’uomo  giovane, totalmente nudo (di professione è un indossatore-fotografo) in posa libera accanto a una borsa  griffata. Oggi il tempo Covid  evidentemente ci  obbliga  a ripensamenti anche di qualità, ci mette tutti di fronte a un tempo che ha bisogno di sicurezze, quindi anche di  ritrovata normalità, di  quiete baudelairiana, con lusso  moderato e ..voluttà sotto controllo. Poi  torneremo a volare.  

Ultimo aggiornamento: 01:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA