Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Novità in casa Armani ? Vacilla da
Gucci il trono di Alessandro Michele?

Giovedì 8 Aprile 2021 di Luciana Boccardi

Colpa del Covid oppure era prevedibile che ad un certo punto l’imperatore della moda , Giorgio Armani , accettasse l’idea di poter rinunciare  alla totale proprietà della sua azienda per dividerne con altri  la responsabilità?  Un giro d’affari che nel 2019 ha registrato  2.159 miliardi   è cosa che farebbe gola a chiunque, considerando anche che il brand guidato ancora dall’ultraottantenne stilista-imprenditore gode ottima salute anche nel momento in cui per tutti i bilanci  si sanno riducendo precipitosamente. Da sempre Armani ha rifiutato ogni allettante,  anche allettantissima,  proposta di condivisione societaria perché ha ritenuto che solo lui, da solo, sarebbe stato il comandante giusto per la sua “nave”. E Il tempo gli ha dato ragione. Lui  quella “ nave”   ha saputo condurla in ogni tipo di situazioni con grande saggezza e dignità diventando il manager della moda più invidiato e corteggiato  nel mondo.  Ma il tempo passa e anche gli imperatori invecchiano: è normale che oggi  -  anche indipendentemente dalla condizione negativa imposta  dalla pandemia in tutto il mondo - Giorgio Armani pensi al  futuro con maggiore   disponibilità a una  eventuale,  parziale,  cessione di quote. Per difendere la sua famiglia aveva già creato la fondazione a suo nome nella quale far convergere gran parte di azioni a tutela della posizione dei familiari o degli eredi designati, ma non si è ancora pronunciato su chi potrebbe sostituirlo nella guida reale del gruppo. Non ha figli re Giorgio, bensì un socio amico da sempre, Pantaleo Dall’Orco (il  familiare Leo) , due nipoti, Silvana e Roberta e un nipote, Andrea Camerana imparentato con casa Agnelli: ma , pare, nessuno di questi è ancora stato designato a sostituirlo: “non vedo ancora il boss” -  pare sia il pensiero di Armani secondo chi gli sta vicino.  I sussurri sono molti:  c’è chi parla di  proposte avviate da grandi gruppi  che potrebbero essere la OTB  di Renzo Rosso, o una Holding della famiglia Agnelli, o un imprenditore non necessariamente della moda. Comunque una realtà commerciale italiana per volontà di Armani, quindi si escluderebbero  le famose sigle francesi  “padrone” della moda d’Oltralpe ma anche al di qua delle Alpi !  O potrebbero essere tutte chiacchere prive di fondamento. La curiosità aumenta ma re Giorgio sembra detenere ancora le redini ben salde sulla sua creatura. Chi lo conosce avanza dubbi sulla reale volontà di Giorgio  Armani di cercare una eventuale soluzione per l’azienda ritenendolo incapace di cedere, di rinunciare al bastone del comando. Un re di solito non rinuncia alla sua corona a meno che non gli venga strappata  -  commenta qualcuno vicino allo stilista. E per ora non ci sono motivi  reali che facciano dubitare in questo senso.

Sussurri  e grida nella moda  circolano  anche intorno a Gucci, che , al  contrario di Armani sta registrando una caduta di introiti considerevole. Colpa del Covid? O di Alessandro Michele che non risponde più adeguatamente alle necessità di rinnovamento di un messaggio stilistico vincente sul piano della trasgressione ,incoraggiato dall’AD Bizzarri  che ha creduto nella  religione della diversità  estetica  praticata creativamente da Michele. Una scelta  finora vincente che  nell’identificazione con il marchio Gucci è risultata  appagante ma che con l’arrivo della pandemia deve fare i conti con altra realtà.  Oggi  dilaga  una voglia di quasi normalità, un desiderio di distanza da bizzarrie che una situazione reale di emergenza rifiuta. Forse il look over-diversità di Alessandro Michele per Gucci è arrivato al  dunque . Gucci  è in sofferenza di cassa e il  primo a pagarne le spese potrebbe essere proprio lo stilista che inventò il modo di vincere  annullando norma,  tradizione e consuetudini.

Siamo affacciati alla finestra che per ora si apre  solo su uno schermo digitale. Vedremo cosa potrà cambiare e come oppure tornare sulla via di prima. Ma ne dubito: il Covid  le cose le ha  già  cambiate, forse più  di quanto  per ora ci sia palese.   

Ultimo aggiornamento: 18:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA