Semba un assurdo ,ma il nuovo corso ormai obbligate in streaming per le presentazioni di moda, sta vincendo sulla vecchia formula che solo qualche griffe ancora persegue, ovvero la sfilata tradizionale in passerrella con presenza di pubblico. Vince il nuovo modo di proporre abiti, accessori e dettagli in digitale anche per la possibilità di estendere all’infinito la comunicazione della sfilata stesa, seguita sugli schermi da milioni di spettatori anzichè da qualche centinaio di invitati a un defilè tradizionale o uno show dal vivo, oltre a costi più contenuti ovviamente anche se l’impiego di mezzi importanti e quindi costosi a loro volta questa moda-cinema sta diventando il nuovo modus di proporre moda. Una formula che vince perché gli stilisti hanno afferrato la grande possibilità digitale che - costretta dal virus - la moda aveva accettato aderendo non solo con rassegnazione ma con vigore e con un credo nella sua validità. La novità si sarebbe affacciata subito con la possibilità messa a punto anche dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, di avvicinare il pubblico anche al più piccolo dettaglio sartoriale che nelle sfilate tradizionali ovviamente sfuggiva, ma soprattutto ha acceso l’estro artistico degli stilisti che in questo modo trovano possibilità di comunicazione inattese . Di punto in bianco infatti il “cinema” ha assunto il ruolo della passerella forse ormai desueto ed ecco che in questa Milano Fashion iniziata questa settimana per durare ancora un po’ di giorni si susseguono in streaming autentiche opere d’arte con video firmati da registi famosi ma anche da stilisti divenuti a loro volta registi che valorizzano molto di più i vestiti, trasformando le modelle in attrici “da cinema muto”.
La moda così’ si racconta, portando ovunque il verbo di nuovi look, nuove proposte con la tecnica cinematografica più raffinata.
Parliamo della sfilata Cucinelli? Lo stilista filosofo ha girato a Solomeo, il borgo antico umbro da lui riportato a vita contemporanea, un “film” sulla collezione bellissima per presentare la moda destinata alla prossima stagione autunno-inverno 2021-22 , illuminata dai colori chiari che costituiscono il mood irrinunciabile per lo stilista umbro che ama giocare sulla praticità mai separata da un’eleganza tutta sua, riconoscibilissima (non fosse altro per quei pantaloni che nella prossima stagione fredda attorciglieremo bizzarramente nella parte finale scoprendo un pezzetto di caviglia pettegolo. Incipit suggerito al “filosofo” Cucinelli da Kant: “il bello è il simbolo del bene morale”.
In fatto di eleganza nuova, priva di ricercatezze involute , affidata al gioco di un colore caldo come sa esserlo il beige nelle sue tonalità più intense, Max Mara veste le donne del prossimo autunno-inverno con completl che scivolano addosso consentendo quel gioco di praticità al quale la grande griffe non rinuncia. Prima volta ufficiale per Kim Jones da Fendi, chiamato a sostituire - egregiamente - lo scomparso Karl Lagerfeld . Nella nuova collezione Fendi 2021-22 c’è pelliccia ma è “inventata” e gioca su striscioline di visone rasato alternate a segmenti di rettile. Di gande qualità il guardaroba apparentemente “semplice” ma in realtà di fattura accuratissima, realizzato per rispondere alla domanda del pubblico che , in questo tempo di pandemia, dice sì alla comodità e no a qualsiasi eccentricità.
“New normal”, infatti , ha chiamato il suo look Eleventy, con una collezione superba suggerita da una sensibilità che da sempre la griffe considera inseparabile dalla situazione umana, dalla contemporaneità, dalle vicende del tempo di vissuto al quale si riferisce, delle possibilità reali, dei desideri. La nuova “cavallerizza urbana” di Eleventy che riprende e interpreta tanti motivi legati alla pratica sportiva del “polo”, diventa un’amazzone moderna che si muove libera tra coline e boschi dove cerca di respirare libertà. Magari correndo o muovendosi agile sulle nuovissime calzature sneakers, come le “urban oasis” di Hogan.
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