Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

CONVEGNO A.I.C. E UN LIBRO PER
RICORDARE PELEGRINO ARTUSI

Martedì 29 Settembre 2020 di Luciana Boccardi
 
Elegante.  E’ il primo aggettivo che mi suggerisce un  libello che si impone per  il  contenuto di colta  piacevolezza , per le illustrazioni intrise di quella sicurezza che può permettersi la semplicità ma anche per   una cura editoriale di grande rilievo.  “La cucina veneta” , di Rosamaria Rossomando Lo Torto, editore Lineadacqua,  è la chicca che ha concluso un incontro importante dell’ A.I.C. - Accademia Italiana della Cucina organizzato a Venezia, in Palazzo Franchetti per celebrare il  bicentenario della nascita di  Pellegrino  Artusi  “romagnolo di nascita e fiorentino di adozione”  ,il maestro della cucina che nel 1891  lanciò il primo grande trattato con ricette gastronomiche prelibate, tutte personalmente sperimentate.  E’ l’unico  trattato gastronomico  che è riuscito a imporsi con il nome e cognome dell’autore anziché  con il titolo e che ancora oggi rappresenta citazione di correttezza culinaria, di conoscenza, di storie saporose legate a ogni piatto celebrato. Di lui -  nel convegno condotto dalla presidente della Delegazione veneziana, prof,. Rossomando, hanno parlato   Laila Tentoni,  presidente di Casa Artusi, il prof. Alberto Capatti, il notissimo studioso che  ha riferito note e curiosità con  dovizia di cenni storici.  Dopo  di lui , cenni di cronaca contemporanea intorno alla gastronomia domestica sono stati evocati piacevolmente da Leda Vigliardi Paravia, autore di “Cucinare con gli Amici, per gli Amici”. In  chiusura , il segrretario dell’Accademia Italiana della Cucina, Roberto Ariani , ha salutato il pubblico  ( intervenuto con rispetto assoluto di ogni regola antiCovid applicata da un’organizzazione efficiente e  attenta alle disposizioni vigenti) ,  ricordando che questo convegno era stato predisposto a Venezia  per il marzo scorso per  celebrare correttamente  la data di nascita di Artusi , ma che l’evento era stato costretto a prorogarsi per l’arrivo della pandemia .
A Rosamaria Rossomando Lo Torto,  ha dedicato parole i e affettuose e ammirate Pier Alvise Zorzi (figlio dello storico di Venezia Alvise Zorzi e nipote di Elio Zorzi) , che ha sottolineato  la correttezza  storica  che è alla base della qualità del libro  (“La cucina veneta”)  unita alla piacevolezza di una esposizione semplice e realistica di ricette antiche, tramandate dall’Artusi e messe a giudizio contemporaneo  anche da un pranzo eccezionale preparato per l’occasione  - con la supervisione di Rosamaria - da  Mara di “Fiore” dopo il convegno . C’è il taglio della letterata, la curiosità della ricercatrice, la correttezza della storica nelle paginette che la Rossomando  svolge con pazienza invitando il lettore a  momenti sereni da trascorrere  intorno a una tavola dove primeggino  i  cibi della  cucina veneta.
“La semplicità in cucina - ricorda Arrigo Cipriani che firma la prefazione, -  è la garanzia del mangiar bene” .  Una massima  questa - cara  al “signore”  dell’Harry’s  Bar  -  che ,  come ricordava Capatti,   esprime tuta la filosofia dell’ Artusi che  non amava “ i soloni , ovvero  “i cuochi  da baldacchino” ,  intenti a far credere che la loro arte fosse tutta genio e perfezione“.
Tanti piatti veneziani che ancora accompagnano il nostrro vivere veneziano, primo fra tutti quello che erroneamente  fuori Venezia chiamano risotto di piselli e invece è il nostro particolarissimo risi e bisi, alla doppia onda, con ricetta che la Rossomando Lo Torto ci consegna classica e veritiera.  Il loro  verde   particolare , il sapore che parla di  primavera , esaltava  D’Annunzio che,  quando scriveva a qualcuno dai suoi soggiorni veneziani , siglava i saluti nelle sue  lettere anziché  con   nome e cognome con un venezianissimo “risi e bisi”.
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