«Ho perso le chiavi, aiutatemi». Si finge “vicino di casa”, ma è un truffatore

Martedì 30 Giugno 2020 di Fulvio Fenzo
Via Felisati a Mestre, una delle strade dove il truffatore è entrato in azione
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MESTRE - Si presenta come un “vicino di casa”, un “ingegnere”, vestito sportivo ma elegante, con una parlata veneta se non veneziana. Insomma, un tipo credibile che, anche se non lo avevano mai visto, che poteva davvero vivere a due passi dalla loro abitazione. Ma è un abilissimo truffatore che, in pochi giorni e nel pieno centro di Mestre, ha già intascato un bel po’ di euro con la scusa di “aver perso le chiavi di casa” e che gli servono dei soldi “per fare il pieno all’auto e recarsi ad Asolo, dove si trova la sua compagna (o “la suocera”, è l’unica variazione nel copione) che ne ha un altro mazzo”. 

BLOCCATI IN GIARDINO 
In via Felisati, dove ha colpito nel weekend, aveva detto di essere “l’ingegner Darin e di abitare al civico 71”. In via Tasso, venerdì scorso, di “vivere in quel condominio là in fondo”. In entrambi i casi è riuscito a farsi credere non da alcuni anziani che sono solitamente più fiduciosi nel prossimo, ma da sgamati professionisti di mezza età che risiedono in queste strade, e che si trovavano sotto casa per sistemare il giardino o fare dei lavori in garage. «Mi ha chiamato mentre tagliavo l’erba - racconta uno dei truffati -. “Scusi, scusi...” mi ha detto, “sono l’ingegner Darin, abito al 71. Mi spiace disturbarla ma sono rimasto fuori casa con le chiavi e il portafoglio dentro. Ho solo il telefono, ma i pompieri non mi rispondono”». Una persona mai vista, ma credibilissima. «Si presentava bene, avrà avuto sui quarant’anni e non era certo uno degli sbandati che girano per via Felisati - prosegue il malcapitato -. A questo punto mi ha chiesto se potevo accompagnarlo in auto ad Asolo, “dove vive la sua compagna che ha le altre chiavi”... È chiaro che gli ho risposto che non era possibile, e così mi ha chiesto se potevo prestargli 30-40 euro per fare il pieno di diesel, visto che la sua auto era in riserva e non sarebbe arrivato nemmeno fino a Mogliano. In tasca avevo una banconota da 5 ed una da 50. Purtroppo gli ho dato la seconda. “Glieli restituisco in una busta nella cassetta delle lettere appena torno”. Mi ha ringraziato, scusandosi ancora, e se ne è andato». 

SPARITO 
E, ovviamente, non si è fatto più vedere come il giorno prima era sparito nel nulla dopo aver intascato altri 30 euro inscenando il medesimo copione ai danni di un altro residente. E ieri, in una riunione di lavoro, i due professionisti si sono incredibilmente incontrati raccontandosi a vicenda la truffa-fotocopia subita nel fine settimana. E questo fa intuire come il “vicino di casa” possa aver agito a tappeto in questi giorni nel centro della città, e forse anche fuori. «Sto pensando di presentare denuncia - conclude il residente di via Felisati -, ma prima di tutto volevo raccontarlo al Gazzettino per fare in modo che altri mestrini non abbocchino a questa truffa. Ah, per la cronaca, al civico 71 c’è un negozio chiuso da anni. Sono andato a verificare solo dopo, ma almeno volevo togliermi lo sfizio».
Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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