Ordinanze e virus: sarebbe bene giudicare guardando i fatti, senza farsi annebbiare dall'appartenenza politica

Domenica 28 Giugno 2020
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Caro direttore,
il colpo finale alla disubbidienza costituzionale viene dal Veneto di Luca Zaia. Il governatore del Veneto ha disposto, con proprio decreto, di annullare le norme nazionali sul distanziamento sociale sui mezzi pubblici e per alcune discipline sportive, da subito. Cosa potrebbe accadere per questo provvedimento è inimmaginabile pensarlo. Il professor Crisanti avverte: il virus esiste ancora e non vanno ammorbidite le restrizioni. Cause ed effetti del decreto Zaia precludono ogni possibilità di dialogo fra le Regioni e le Istituzioni centrali. Siamo in campagna elettorale anti unità nazionale! È accettabile?


Michele Russi
Padova


Caro lettore,
forse sarebbe il caso di evitare di leggere anche le ordinanza attraverso le lenti, sempre un po' strabiche, dell'appartenenza politica. Perché se davvero fossimo di fronte ad atti di disobbedienza costituzionale, il primo ad averli messi in atto non sarebbe il governatore del Veneto ma quello dell'Emilia Romagna, cioè l'esponente del Pd Stefano Bonaccini, che già giovedì scorso ha introdotto norme meno restrittive di quelle nazionali, proprio in tema di trasporti. Già da qualche giorno infatti in Emilia i bus extraurbani e i treni locali possono essere riempiti al 100%, cioè senza più distanziamento, fatto salvo l'obbligo di indossare la mascherina. Ma anche su altre materie, come saune e piscine, Bonaccini ha introdotto norme meno severe di quelle nazionali.

Sono anche queste iniziative che precludono il dialogo tra Stato e regioni e mettono in discussione (addirittura!) l'unità nazionale? O poiché ad averle assunte non è Zaia ma un governatore del Pd, queste rientrano nella normale dialettica istituzionale? Credo sarebbe opportuno, prima di sguainare la sciabola della polemica, attenersi ai fatti. Bonaccini e Zaia, a torto o a ragione, hanno ritenuto che poiché già si può, per esempio, viaggiare in aereo fianco a fianco con estranei o salire su un'auto guidata da qualsiasi persona, avendo come unico obbligo quello della mascherina, ugualmente si poteva su treni e bus. Tantopiù che le norme di distanziamento, avendo ridotto drasticamente il numero di persone trasportabili da ogni mezzo, stanno creando notevoli problemi alle aziende di trasporto, sia sul piano dei costi sia su quello dell'efficacia del servizio, soprattutto nelle ore di punta. Naturalmente si tratta di scelte discutibili, su cui si può o meno concordare. Il virus non è scomparso e i focolai che si sono sviluppati in questi giorni in alcune zone ci dicono che l'attenzione deve rimanere alta. Ma buttare tutto in politica, far prevalere i pregiudizi sui giudizi non aiuta né il confronto sulle cose da fare né ad affrontarle nel modo migliore.
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