Reagisce alla rapina alla pompa di benzina: mandibola rotta per 50 euro

Domenica 28 Giugno 2020
Reagisce alla rapina alla pompa di benzina: mandibola rotta per 50 euro
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MOGLIANO Una sosta alla pompa di benzina si è trasformata in incubo per un uomo di Mogliano, vittima di una brutale rapina durante la quale – per un misero bottino – si è visto rompere la mandibola a pugni da un 42enne dall’illustre passato criminale.
L’AGGRESSIONE
L’episodio risale a mercoledì 24 giugno. Sono le 18 e la vittima, di professione pizzaiolo, raggiunge in auto il distributore di carburante Esso al civico 41 di via Terraglio. Deve riempire il serbatoio, questione di pochi minuti. Si ferma accanto al self service, esce dall’abitacolo. All’improvviso si trova davanti uno uomo che, parlando in italiano, gli intima di consegnare i contanti. Sono uno contro uno e la vittima decide di reagire. Non si esclude che abbia riconosciuto l’aggressore, suo compaesano. Rifiuta di consegnare il portafoglio, fa il possibile per allontanarlo. Quest’ultimo però non demorde e lo attacca fisicamente colpendolo con violenza, mirando al volto. In pochi secondi lo mette al tappeto, tanto che il pizzaiolo si accascia dolorante. Il rapinatore ne approfitta e gli sfila una banconota da 50 euro allontanandosi poi in gran fretta. Il tutto avviene in una manciata di minuti, lungo una strada trafficata e mentre il sole è ancora alto.
LE INDAGINI
Il malcapitato viene soccorso, sul posto si precipita un’ambulanza che lo trasferisce al pronto soccorso. Il referto rende l’idea della violenza del colpo subito: frattura della mandibola, prognosi di 30 giorni. Nel frattempo sono stati informati i carabinieri che hanno avviato un’indagine per risalire all’identità del bandito. Gli accertamenti consentono di rintracciare alcuni testimoni e, grazie ai loro racconti e descrizioni, la rosa dei sospettati si stringe fino a isolare un solo nome. È quello di M.L., 42enne anche lui di Mogliano con una serie di precedenti penali di prim’ordine. Finito nei guai nel 2009 per spaccio, era fuggito a Tenerife venendo catturato pochi mesi dopo. Poi i processi, le condanne, ma anche una nuova vita come allenatore di calcio. Nel 2012 il nuovo arresto per scontare un residuo di pena e oggi una nuova macchia sulla fedina penale sotto forma di una denuncia per rapina e lesioni formalizzata venerdì.
S.d.s.
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