Dimissioni al Vimm per la nomina di Pandolfi: «Scelta non condivisa». E sullo sfondo voci di molestie sessuali

Sabato 27 Giugno 2020 di Gabriele Pipia
Autorità e dirigenza del Vimm con la presidente del Senato Casellati in visita
PADOVA - Prima la pandemia, con i ricercatori in prima linea a studiare il Coronavirus nei loro laboratori all'avanguardia. Ora il terremoto interno, proprio nel giorno della visita della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Un terremoto solo metaforico, in grado comunque di minare le fondamenta di un'eccellenza assoluta nel campo della ricerca biomedica. I vertici del Vimm, Istituto veneto di medicina molecolare considerato uno dei fiori all'occhiello di Padova, si trovano infatti a gestire le dimissioni di massa dei membri del comitato scientifico internazionale. Tutto ruota attorno alla recente nomina come direttore scientifico di Pier Paolo Pandolfi, uno dei più grandi genetisti e oncologi al mondo. Ufficialmente i membri parlano di «scelta non condivisa con il comitato scientifico, che non è stato nemmeno informato».
Sullo sfondo, però, ci sono anche alcune accuse di molestie sessuali avanzate da due giornalisti scientifici, uno americano e uno tedesco, nei confronti del luminare romano. 

LE ACCUSE
Tutto nasce dal tweet del giornalista americano Michael Balter, impegnato da tempo a rendere pubblici presunti episodi di molestie nel mondo accademico sull'onda del movimento MeToo. «Il ricercatore Pier Paolo Pandolfi è stato costretto a lasciare il Beth Israel Deaconess Medical Center a causa delle accuse di #MeToo. Accuse tenute segrete». Il tweet è del 19 maggio, il giorno prima che fosse annunciata la nomina di Pandolfi alla guida del Vimm. Accuse riprese dal blog For Better Science del giornalista tedesco Leonid Schneider. «Nessuno di noi ha ulteriori informazioni, ad eccezione di fonti secondarie che hanno confermato il licenziamento da Harvard per molestie sessuali» dice quest'ultimo interpellato dal Gazzettino. «Il dottor Pandolfi non ha più appuntamenti nella facoltà. Non possiamo fornire ulteriori dettagli personali» risponde l'Università di Harvard, dove Pandolfi dirigeva un centro d'eccellenza. 
Il presidente del comitato scientifico del Vimm, il tedesco Wolfgang Baumeister, spiega invece che «sulla nomina di Pandolfi non eravamo stati consultati e nemmeno informati» e poi, sempre a precisa domanda del Gazzettino, invita a leggere il blog tedesco. A richiesta di ulteriori ed esplicite motivazioni sulle dimissioni di massa, però, il presidente del comitato preferisce non rispondere. Non risponde nemmeno il diretto interessato, Pandolfi. 

LA DIFESA
«Abbiamo scelto di far venire qui uno dei più grandi ricercatori del mondo, il primo ad aver sperimentato una terapia personalizzata per il cancro alla prostata» è la difesa del presidente dell'istituto, Francesco Pagano. «L'arrivo di Pandolfi naturalmente crea scompiglio e malumori. Il comitato è in scadenza il 31 dicembre e come sempre un grande centro di ricerca quando nomina un direttore gli dà l'impegno di riorganizzare il comitato scientifico. Alcuni dei nostri ricercatori hanno paura che lui arrivi e ristrutturi tutto». Farsi da parte per evitare di essere messi da parte: è questa, dunque, l'interpretazione di Pagano. «Se ci fosse stato il minimo problema - ragiona ancora il presidente - i fatti avrebbero fatto il giro del mondo. Io in ogni caso con Harvard ho un dialogo continuo da sempre. Pandolfi lavorerà anche in un prestigioso centro del Nevada. Come può esserci dietro qualcosa? Su di lui io metto una mano sul fuoco». Concetti ribaditi da Giustina Destro, ex sindaco di Padova e oggi vicepresidente del Vimm: «Pandolfi è uno scienziato di un livello altissimo. Ha fatto delle scoperte uniche al mondo. È un grande orgoglio poterlo avere qui e il resto sono solo illazioni». 
Non parla di Pandolfi ma elogia il Vimm la presidente del Senato Casellati nella sua città: «Contro il Coronavirus non abbiamo ancora né terapie né vaccino: solo la ricerca ha il potere di liberarci dalle paure e di farci tornare a sperare in un futuro di benessere e di opportunità».
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