Mamma morta in montagna. La disperazione del marito: «Correvo e gridavo, ma Elisa era sparita»

Venerdì 26 Giugno 2020 di Serena De Salvador
Elisa Montanucci, la mamma morta a 40 anni durante un'escursione in montagna

CASALE SUL SILE - Avrebbe dovuto fare solo qualche manciata di metri Elisa Montanucci, per verificare se i suoi bimbi fossero riusciti a portare a termine la camminata o se fosse meglio tornare tutti insieme a valle. Quella breve ricognizione si è invece trasformata in tragedia nonostante i disperati sforzi del marito per trovarla. A tradirla è stata la traccia di un sentiero ormai invisibile, di cui la montagna si è riappropriata nei mesi in cui i turisti erano bloccati in casa per il Coronavirus. Ora un intero paese si prepara a porgere l'ultimo saluto alla mamma 40enne stringendosi a Fabio e ai suoi figli di 8 e 10 anni.



LA RICOSTRUZIONE
«Ci eravamo fermati qualche minuto per mangiare un panino e riposare, io e i piccoli eravamo stanchi anche se non si trattava di un percorso particolarmente ostico, ne avevamo affrontati di più complessi - racconta Fabio Boscolo, il compagno della donna rimasta uccisa martedì, 23 giugno, in un incidente in valle Aurina in Alto Adige, sulla strada verso il lago di Gries - Avevamo deciso di tornare indietro, ma davanti a noi proseguiva un piccolo crinale ed Elisa ha deciso di andare leggermente più avanti per valutare il resto del cammino. La aspettavamo poco dopo per decidere se proseguire insieme o meno». «Vado, se è semplice mi raggiungete», ha detto a Fabio. Dopo una quarantina di minuti lui l'ha chiamata una prima volta. La zona ha poca copertura telefonica, ma la coppia è riuscita a parlarsi: «Mi ha detto di aver perso il sentiero, quasi scomparso tra sassi e bassa vegetazione. Sul percorso non avevamo incontrato nessuno e ci orientavamo con i segni bianchi e rossi tracciati sui sassi. Ho pensato stesse vagando non troppo lontano e le ho detto di inviarmi la sua posizione via Telegram. Io ho fatto altrettanto e con le coordinate reciproche abbiamo deciso di cercare di orientarci e venirci incontro». Fabio ha lasciato i bambini in un punto sicuro, intimandogli di non muoversi, e si è incamminato verso il punto segnato dal Gps. «L'ho richiamata e la sentivo a tratti. Mi ha detto di essere in difficoltà, di non riuscire a tornare indietro né ad avanzare. Correvo e gridavo più forte possibile, ma la voce era coperta da una vicina cascata, attorno a me c'era solo un branco di capre». La montagna è rimasta muta. «Passata un'altra ora ho fatto la terza telefonata. Squillava, ma nessuna risposta - spiega l'uomo - A quel punto ho davvero temuto il peggio. Tornato dai bimbi non riuscivo a ricordare il numero del soccorso alpino e ho chiamato l'hotel che mi ha messo in contatto con i soccorritori. Li abbiamo incontrati lungo la discesa, ho dato loro la giacca di Elisa da far annusare al cane da ricerca. Quando siamo arrivati a valle ci hanno dato la notizia. Mi consola solo aver saputo che per le ferite è morta subito».



IL FUNERALE
Il crepaccio in cui è caduta non le ha lasciato scampo. Domani, sabato 27 giugno, alle 15 nella chiesa di Santa Maria Assunta di Casale sul Sile saranno celebrati i funerali, aperti a tutti pur nel rispetto delle norme di distanziamento. Poi Elisa riposerà nel cimitero del paese.

 

Mamma di 40 anni precipita in un canalone e muore: era in vacanza con marito e 2 figli Foto

BOLZANO - Tragedia in valle Aurina.

Una turista 40enne di Casale sul Sile, Elisa Montanucci, 40 anni, mamma di due figli di 8 e 10 anni, è morta ieri, martedì 23 giugno, durante un'escursione al lago di Grießbach. Sul posto è intervenuto il soccorso alpino dell'Alpenverein Südtirol che ne ha recuperato il corpo, ormai senza vita.

Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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