Covid, liti fra i professori della medicina: ​questo coronavirus c'è ancora o non c'è più?

Lunedì 22 Giugno 2020 di Alda Vanzan
Covid, liti fra i professori della medicina: questo coronavirus c'è ancora o non c'è più?
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Non è vero che i politici sono i campioni del litigio: litigano, molto di più, e tra di loro, i professoroni della medicina. Con la conseguenza che la gente capisce ancora meno: questo coronavirus c'è ancora o non c'è? Fa paura o fa meno paura ora che i ricoverati in rianimazione si son ridotti, ormai da giorni, a 12 in tutto il Veneto su 5 milioni di abitanti?

Crisanti consulente della Procura di Bergamo: incarico accettato. «Nuovi contagi dall'estero? È una certezza»

L'ultima - per ora - puntata della soap opera in salsa veneta Virus certifica la presa di distanza della Regione Veneto dal suo Andrea Crisanti, il direttore del Dipartimento di microbiologia e virologia di Padova diventato famoso prima per aver chiesto di testare tutti quelli che rientravano dalla Cina, salvo fare marcia indietro quando gli è stato fatto notare dal big manager della sanità veneta Domenico Mantoan che la cosa non era possibile, poi per aver chiesto e ottenuto dal governatore Luca Zaia di rifare i tamponi a tutta la popolazione di Vo'. Fatto sta che a un certo punto - troppo eloquente? troppo presente non in laboratorio a lavorare ma nelle tv nazionali? - Crisanti dev'essere parso ingombrante. E per dimostrare che il modello veneto si avvale di una squadra e non di un solo esperto, il governatore Zaia ha cominciato a invitare all'Unità di crisi della Protezione civile di Marghera tutti i protagonisti di questa emergenza sanitaria, dalla signora del plasma Giustina De Silvestro alla pediatra Livian Da Dalt. L'ultima visita a Marghera è stata quella di Roberto Rigoli, vice presidente dell'associazione Microbiologi clinici italiani nonché primario di Microbiologia a Treviso e coordinatore delle 14 Microbiologie del Veneto, che sabato, a Marghera, ha osato dire che il coronavirus si sta indebolendo. Al che, sul Corriere del Veneto, Crisanti l'ha sbeffeggiato: «Chiacchiere».
 

Coronavirus Veneto, il prof Palù: "È ora di smetterla con questa storia dei tamponi"

Cita Paracelso, il medico svizzero vissuto a cavallo tra il XV e il XVI secolo: Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit.

Dosis sola facit, ut venenum non fit. Tutto è veleno e nulla esiste senza veleno, solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.



LE ACCUSE
«Chi parla dell'infettività di questo virus non sa quello che dice, perché l'infettività si misura sperimentalmente e sull'uomo non è possibile fare nessun esperimento e non esiste un modello animale. Senza numeri e senza misura non è scienza, sono solo chiacchiere - ha detto Crisanti, direttore del Dipartimento di microbiologia e virologia di Padova - Siccome non è possibile fare sperimentazioni di infettività sull'uomo, nessuno sa qual è la dose infettiva di questo virus e non c'è nulla da commentare: non si può commentare con un argomento scientifico una cosa che non è Scienza».

LA REPLICA
La replica a Crisanti è arrivata da Rigoli direttamente tramite l'ufficio stampa di Palazzo Balbi. Il quale Crisanti, peraltro assoldato a Bergamo come consulente della Procura nell'inchiesta per epidemia colposa ad Alzano e Nembro, a questo punto sembra sempre più isolato. L'uomo dei tamponi, indicato a livello nazionale come il mago del caso veneto che ha circoscritto l'epidemia, non solo è una voce fuori dal coro, ma sembra non godere neanche dell'appoggio della politica che governa la Regione.

Tant'è, nella sua risposta Rigoli manco cita Crisanti: «In merito a quanto comparso sulla stampa relativamente alle affermazioni di un esponente della comunità scientifica padovana secondo cui i ragionamenti riportati dal sottoscritto sono solo chiacchiere, ricordo che, in accordo con il presidente dell'Associazione Microbiologi clinici Italiani dottor Pierangelo Clerici, con la professoressa Maria Capobianchi responsabile del laboratorio di Virologia dello Spallanzani di Roma, e con il professor Fausto Baldanti responsabile del laboratorio di Microbiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, è stato deciso di mettere in discussione l'interpretazione del dato proprio alla luce della discordanza tra manifestazioni cliniche, andamento epidemiologico e positività al test eseguito in PCR-RT. In particolare la discordanza appare chiara nei pazienti clinicamente guariti con C.T. elevati (bassa carica).

La bassa/assente infettività è stata valutata su due fronti: il primo epidemiologico monitorando i contatti stretti dei pazienti con carica bassa, il secondo seminando su colture cellulari i campioni appartenenti sempre a pazienti con c.t. alto (bassa carica). Dati preliminari di un lavoro condotto dal prof. Baldanti dimostrano che solo un'esigua minoranza di questi campioni risulta positiva in colture cellulari confermando altri recenti dati di letteratura internazionale. In accordo con il presidente AMCLI e i componenti del direttivo sopra riportati ribadisco il concetto che il confronto aperto tra tutti rappresenta l'unica via per vincere la guerra verso questo nuovo agente patogeno».

E si torna al punto di partenza: se anche gli esperti, oltre che i politici, litigano, cosa può capire la gente?

 

Coronavirus, il virologo Crisanti: "Covid si sta spegnendo? Sono solo chiacchiere"

Il coronavirus non si sta "spegnendo". A dirlo è il professor Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di microbiologia e virologia di Padova, che di fatto stronca, sul Corriere Veneto, l'indagine sui risultati dei tamponi realizzata dalla Regione e presentata ieri dal collega Roberto Rigoli, coordinatore delle microbiologie del Veneto.

Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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