Ex sindaco aggredito da un uomo, lo salva il rugbista albanese Paco Ogert

Venerdì 19 Giugno 2020 di Ivan Malfatto
Pagato Ogert, a sinistra, premiato con la targa di uomo del match a Pordenone in Dogi-Albania
ALGHERO - Dieci anni fa a Pordenone era il capitano della nascente nazionale dell'Albania e nella partita giocata contro i Dogi venne eletto uomo del match. Il 16 giugno ad Alghero, dove vive da anni ed è una gloria della squadra locale che milita in serie A, Paco Ogert, 41 anni, è stato protagonista di un gesto da prima pagina. Ha salvato l'ex sindaco della città da un'aggressione, facendo leva anche sulla stazza di seconda linea di 125 chili.

Ecco il racconto dell'accaduto tratto dall'agenzia Ansa e la testimonianza del giocatore rilasciata a Sassari Oggi.

IL FATTO
Mario Bruno, ex sindaco di Alghero ed ex consigliere regionale, attuale leader dell'opposizione di centrosinistra in Consiglio comunale, è stato aggredito in pieno centro da un uomo con diversi precedenti, che è stato bloccato da Paco Ogert, icona del rugby algherese, albanese da tempo trapiantato in città. Secondo i tanti testimoni l'uomo - protagonista di vari fatti di cronaca, tra cui l'evasione dal carcere di via Vittorio Emanuele nel 2005, l'aggressione vicino alla stazione a un ex consigliere comunale nel 2013 e quella a un uomo al porto nel 2017 e sottoposto in passato a trattamento sanitario obbligatorio - ha stretto il braccio intorno al collo del politico mentre pronunciava frasi insensate. A fermarlo è stato l'ex giocatore di rugby, che ha fatto valere la sua stazza per immobilizzare l'aggressore e consentire a Bruno di farsi soccorrere e andare al pronto soccorso, dove gli hanno diagnosticato escoriazioni guaribili in dieci giorni.

Il fatto è avvenuto ieri sera in via Cagliari. L'ex sindaco ha visto tre operatori economici e culturali conversare nel dehors di un bar e ha scambiato due chiacchiere. A poca distanza si è fermato anche Ogert, ma tra l'ex sindaco e l'ex rugbista, voltato per parlare con qualcun altro, si è intromesso il 45enne autore dell'aggressione. Sembrava voler abbracciare Bruno. "Lasciami, mi fai male", ha urlato il politico. I presenti hanno allertato Ogert, che è intervenuto e ha bloccato l'aggressore mentre farneticava. Chiamate le forze dell'ordine, l'ex sindaco starebbe meditando di non denunciare l'uomo dati i suoi problemi psichici

 "Me la sono vista brutta, non riuscivo a respirare né a urlare per chiedere aiuto, quando ho realizzato che nessuno si stava accorgendo di quel che accadeva ho passato momenti terribili, sarebbero bastati pochi secondi per uccidermi". Ancora visibilmente provato dall'accaduto, l'ex sindaco di Alghero Mario Bruno, racconta i momenti dell'aggressione subita ieri sera nel centro di Alghero. L'autore, un 45enne con precedenti specifici e già destinatario in passato di trattamento sanitario obbligatorio, gli si è avvicinato mentre conversava con altre persone e gli ha stretto il braccio attorno al collo.

"Lo conosco di vista, mi ha abbracciato, ha tratto in inganno me e tutti gli altri perché sembrava un gesto amichevole, tanto che l'ho salutato", racconta l'ex consigliere regionale. "A un certo punto ha iniziato a stringere, mi ha portato la testa verso il basso, non respirano e non riuscivo a chiedere aiuto - riferisce - ho dolore a un polso perché ho cercato di acchiapparlo per una gamba per fargli perdere l'equilibrio, ma non riuscivo". Alla fine qualcuno ha sentito un flebile lamento e ha allertato Paco Ogert, rugbista albanese trapiantato ad Alghero, che si trovava lì ed è intervenuto. L'aggressore è stato immobilizzato, sono stati chiamati i carabinieri, poi l'uomo è scappato e Mario Bruno è stato accompagnato all'ospedale. Attualmente non ha sporto denuncia, ma gli uomini della compagnia di Alghero sono sulle tracce dell'autore dell'aggressione. Da quanto si apprende, ieri notte non è tornato nel luogo in cui alloggia attualmente. Pare che nei giorni scorsi avesse già aggredito un'altra persona e che, anche per via dei suoi precedenti, fosse destinatario di un nuovo Tso. 

LA TESTIMONIANZA
“Stavo andando in cartoleria verso le 18 per stampare la tesi di mia figlia. Una volta entrato mi è stato chiesto di ritornare, così da non aspettare inutilmente. All’uscita, sono stato invitato da altri rugbysti e pochi minuti dopo, visto che passava in zona, Mario si è fermato a salutarci – racconta il giocatore degli Amatori Rugby Alghero -. Mentre stavamo chiacchierando, è arrivato l’aggressore. All’inizio pensavamo dovesse chiedere informazioni, poi ha abbracciato Mario. Nel frattempo mi sono voltato per parlare con alcuni amici e quando mi sono girato ho visto che il tizio aveva messo il braccio sul collo di Mario. Tra l’altro con molta forza e ho dovuto faticare per liberarlo”.
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