Cardiopatici, diabetici, ipertesi: tutto quello che c'è da sapere sul Coronavirus

Mercoledì 10 Giugno 2020
Un paziente con un'infermiera in un reparto infettivo
I pazienti cardiopatici, i diabetici come coloro che soffrono di pressione alta sono stati costretti a superproteggersi durante le scorse settimane. E devono continuare a farlo perché particolarmente vulnerabili. Proprio per questo, hanno molti dubbi su come affrontare questo periodo in cui si ritorna alla normalità dei contatti. Quali sono le domande che si pongono (e ci pongono) per gestire al meglio la loro salute? In un recente numero dell’European Heart Journal, organo della società europea di cardiologia, è stato raccolto un alto numero delle questioni più diffuse e data la risposta corretta.
❶ Sono cardiopatico.
Ho maggiore probabilità 
di contrarre il virus?
Le probabilità d’infettarsi sono le stesse di chiunque. Comunque chi è cardiopatico ha un rischio di mortalità più elevato perché una volta entrato nell’organismo, il virus danneggia i polmoni riducendo l’ossigeno nel sangue. Inoltre gli effetti infiammatori del virus causano un calo pressorio ed un aumento della frequenza cardiaca che danneggiano ancora di più il cuore. 
❷ Ci sono altre categorie 
di persone particolarmente a rischio?
Sì. pazienti immunodepressi come i trapiantati o i pazienti con patologie neoplastiche che sono in chemio o radioterapia. Quelli con linfomi o malattie del sangue sono teoricamente più a rischio di contrarre il virus e di subirne maggiormente le conseguenze. I dati di parecchi studi, spesso provenienti dalla Cina, ci dicono che i diabetici e gli ipertesi hanno maggior rischio di co-morbidità e quindi hanno una maggiore mortalità da coronavirus. Anche gli anziani o le persone più fragili come le donne in gravidanza devono prestare maggiore attenzione. Negli anziani infatti la mortalità da Covid-19 è molto più alta arrivando fino a quasi il 15% negli ultra ottantenni. Tra i cardiopatici i pazienti con scompenso cardiaco o con cardiopatie congenite o miocardiopatie dilatative sono a rischio indubbiamente elevato. Non vi è invece evidenza che il virus infetti i pace maker o i defibrillatori impiantati sottocute, né che possa causare endocardite nei portatori di protesi valvolari. 
❸ Chi ha la fibrillazione
atriale è a maggior rischio?
No, almeno per quanto concerne la fibrillazione. Si deve però considerare che i pazienti con fibrillazione in genere sono più anziani e con altre patologie cardiache che li pongono a rischio più elevato. 
❹ Chi ha fatto 
la vaccinazione
contro influenza
o pneumococco
è più protetto?
Purtroppo no. Gli altri vaccini non conferiscono protezione. Il Covid-19 è un virus nuovo e non abbiamo ancora un vaccino, anche se si spera di averlo al più presto. 
❺ Bisogna modificare 
la terapia?
Sospendere o cambiare terapia può essere pericoloso. Vi sono state notizie che alcuni farmaci anti ipertensivi (ace inibitori e sartani ) aumentassero il rischio di contrarre l’infezione, ma successivi studi hanno smentito questa ipotesi. 
❻ Vitamine o integratori
proteggono dal virus?
Non c’è alcuno studio che lo dimostri. Una dieta ricca di frutta e verdura è raccomandata sempre, non solo in questa pandemia, per aiutare il sistema immunitario. Prendere però vitamine o integratori in eccesso può essere addirittura dannoso.
❼ Gli animali domestici ci possono infettare?
Non c’è alcuna evidenza di passaggio di virus tra animali domestici e uomo.
❽ Ci si può reinfettare col Covid-19?
La ricerca attuale ci dice che l’immunità da Covid-19 si sviluppa dopo la prima infezione, così che teoricamente non dovrebbe essere possibile reinfettarsi. Vi sono però esempi di virus che, modificandosi, possono diventare nuovamente pericolosi.
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