Immuni, app al via oggi in 4 regioni: Puglia, Liguria, Abruzzo e Marche

Lunedì 8 Giugno 2020 di Francesco Malfetano
Immuni, app al via oggi in 4 regioni: Puglia, Liguria, Abruzzo e Marche

Scatta l'ora di Immuni. Al via da oggi in Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia la sperimentazione dell'app che notifica agli utenti l'esposizione al Coronavirus e che, stando ai dati del commissario per l'Emergenza Domenico Arcuri, «è stata scaricata da 2 milioni di italiani». Una diffusione che, almeno a prima vista, potrebbe sembrare incoraggiante in attesa del via libera all'utilizzo in tutta la Penisola che scatterà a partire dal prossimo lunedì 15 giugno. D'altronde, come ha rimarcato lo stesso Arcuri, l'app «è molto utile e il tracciamento è una componente essenziale per questa fase».

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L'ITER
Tuttavia l'iter per valutare la reale efficacia di Immuni sembra destinato a complicarsi sempre di più dopo le già numerose difficoltà riscontrate nella settimana appena conclusa. Nei giorni scorsi infatti i 2 milioni di download sono stati raggiunti crescendo di pari passo con le critiche. Prima le accuse di sessismo per le immagini che spiegavano il funzionamento del software - situazione risolta in breve tempo - e poi i problemi di compatibilità con alcuni smartphone meno recenti e con i dispositivi Huawei che, al momento, sono rientrati parzialmente.

Complicazioni che, riducendo alla fonte la platea di cittadini che possono scaricare l'app, potrebbero minare ancora le possibilità per una buona riuscita del contact tracing. Affinché il monitoraggio dei contatti abbia successo infatti, secondo uno studio condotto dall'Università di Oxford, l'applicazione dovrebbe essere scaricata da almeno il 60% della popolazione. Vale a dire che escludendo la fascia di cittadini tra 0 e 14 anni, perché non autorizzati ad utilizzare il servizio, i download italiani dovrebbero attestarsi attorno ai circa 31 milioni.

Una sfida che, al netto dell'ottimismo e del volersi augurare un destino diverso, appare fuori portata soprattutto considerando che nelle ultime ore le polemiche stanno ancora aumentando. Ad essere diffidenti nei confronti del tracciamento dei contatti su base nazionale non sono solamente i cittadini, quanto soprattutto alcune Regioni. Dopo che nei giorni scorsi Veneto, Friuli Venezia Giulia e Piemonte hanno sollevato ulteriori questioni, con i tecnici piemontesi che sono arrivati addirittura a sconsigliare il governatore Cirio dal puntare su Immuni, stanno prendendo sempre più piede le app alternative a quella nazionale sviluppata da Bending Spoons. In tal senso ad esempio, si stanno muovendo il Friuli Venezia Giulia, l'Umbria, la Liguria e le due Isole.
 


Così mentre il sardo Christian Solinas ha annunciato a brevissimo l'arrivo della «app SardegnaSicura per i dispositivi iOS e Android», sulla sponda occidentale dello Stretto di Messina è già attiva «SiciliaSiCura» che è pensata soprattutto per i contagiati asintomatici approdati sull'isola.
Una varietà regionale che però non sembrerebbe preoccupare affatto Arcuri: «Quando studiavo mi dicevano che la moneta buona scaccia quella cattiva - ha concluso nel corso dell'intervista concessa ieri a Mezz'ora in più su Rai3 - e sono sicuro che Immuni sarà la più utile per le nostre esigenze».

Ultimo aggiornamento: 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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