Il trans Alessia nel manifesto funebre torna ad essere Dino, la rabbia degli amici transessuali

Venerdì 5 Giugno 2020 di Paolo Vercesi
Il trans Alessia nel manifesto funebre torna ad essere Dino, la rabbia degli amici transessuali
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«Dopo Alessia, dopo Valentina, dopo chissà quante e quanti invisibili, ancora il macabro utilizzo dell’egoismo nella totale negazione all’esistenza. Così una donna ridiventa un uomo nel silenzio della morte. Spero in un percorso di consapevolezza delle famiglia». Parole amare quelle di Daniela Lourdes Falanga nel commentare su Facebook la scomparsa della pescarese Alessia Ortense, trans 46enne morta qualche giorno fa all’ospedale di Pescara e alla quale questa mattina alle 8 viene dato l’ultimo saluto, nella Basilica della Madonna dei Sette dolori, sempre nel capoluogo adriatico. Lo sdegno, lo stupore, la rabbia del mondo trans è legato a quel nome sul manifesto funebre che, per ignoranza o per vergogna della famiglia, ha nascosto ovvero negato l’identità che questa persona aveva voluto assumere dopo una scelta sicuramente sofferta ma comunque meditata. Sì perché Alessia sul manifesto è tornata ad essere Dino, il suo nome anagrafico al maschile.

Amarezza è stata espressa anche da Giovanna Giò Sensation, organizzatrice in Abruzzo del concorso di Miss Trans: «Non voglio condannare la decisione di una famiglia che in questo momento sta vivendo un dolore profondo per una grave perdita - è la sua premessa -, dico però che non si può e non si deve cancellare una scelta di vita nascondendola dietro un nome che sarà pure quello ufficiale, ma che non rappresenta la persona cara che ci ha lasciati. Magari avrebbero potuto aggiungere “detta Alessia” per onorare pienamente la sua memoria. Ma voglio pensare che non si sia trattato di un atto voluto, dettato quindi da risentimento o vergogna, ma solo che si sia agito in modo consapevole. Anche perché altrimenti - seguita Giò Sensation - non avrebbero fatto pubblicare sullo stesso manifesto la foto che mostra il volto più autentico di una donna che per tutti a Pescara era semplicemente Alessia, come l’ho conosciuta anni fa. Evidentemente nel percorso di vita Alessia non ha considerato di voler cambiare nome anche all’Anagrafe, cosa oggi possibile - dice ancora Giò Sensation - e che sempre più ragazze trans stanno facendo. Sul piano culturale sono stati fatti enormi passi in avanti e la consapevolezza aiuta a trovare il coraggio nel processo di cambiamento. E anche la società è molto più aperta nei confronti del mondo trans».
Ultimo aggiornamento: 10:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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