Il paese perde l'unico bar che aveva: la famiglia lascia dopo oltre mezzo secolo di gestione

Martedì 2 Giugno 2020 di Cristiana Sparvoli
Il paese perde l'unico bar che aveva: la famiglia lascia dopo oltre mezzo secolo di gestione
Il Bar-B di Panigai domenica 31 maggio ha cessato l'attività, condotta dalla famiglia Vedovato da oltre mezzo secolo. Una chiusura su cui già da qualche tempo meditava l'attuale titolare, Barbara Vedovato, però il colpo di grazia è arrivato con il blocco di due mesi, generato dall'emergenza coronavirus. La decisione di dare, a fine maggio, l'ultimo giro di chiave priva la piccola frazione di Pravisdomini dell'unico punto di ritrovo sociale, a cui facevano riferimento le poche famiglie del borgo medievale e i tanti clienti che arrivavano da fuori paese, attirati dalle feste d'estate, dalle serate musicali con il dj e dai Christmas party con Babbo Natale, con cui si affollavano il piazzale antistante il locale e il gazebo.

LA CHIUSURA
La chiusura è stata accolta con molta tristezza dalla piccola comunità di Panigai e dagli avventori più fedeli, che si sentivano accolti come in famiglia. Ora si dichiarano orfani del loro posto fisso, quello dove incontrarsi per un aperitivo o prima della partite di calcio, come in tanti hanno scritto nella pagina Facebook del Bar-B e nelle affettuose dediche che hanno riempito il cartellone degli addii, affisso per l'ultima festa di domenica sera e il taglio della torta di commiato. «La mia famiglia è stata qui da 52 anni, non è stato certo facile prendere questa decisione», racconta commossa Barbara, che di anni ne ha proprio 52. Sono tanti quanti la vecchia osteria di via Castello, un tempo annessa alla bottega di generi alimentari (poi chiusa), che il padre Baldo e la mamma Rosetta hanno gestito prima di lei. L'edificio si trova accanto al settecentesco Palazzo Panigai Ovio, che con il suo grande parco è l'attrazione turistica del luogo.

TRE DONNE AL BANCONE
«Avevo sei mesi, quando i miei genitori hanno aperto l'attività, quindi posso dire che sono cresciuta in questo posto» prosegue l'ex barista. Ha la voce spezzata dalle emozioni della lunga serata d'addio che amici e clienti le hanno tributato con molto affetto. Il bar di Panigai è stato una sorta di matriarcato; dietro al bancone, a servire caffè espresso, vino, cicchetti e brioche, si sono avvicendate tre donne di casa Vedovato. E ognuna ha dato il proprio nome all'attività. Inizialmente, il ritrovo si presentava come un'osteria con il gioco delle carte; si chiamava Bar Rosetta, dal nome della fondatrice, venuta a mancare sei anni fa. Poi è diventato Bar Stella, con il passaggio di gestione alla figlia Maristella; quindi nel 2011 Barbara è subentrata alla sorella e l'insegna si è accorciata con la sola iniziale del nome della nuova, e ultima, gerente. «L'ipotesi di chiudere era già nell'aria, troppi problemi da affrontare, si faceva fatica ad andare avanti. Poi il blocco di questi mesi non ci ha certo giovato» dice Vedovato, coniugata con Diego Zanin. Lei nel 2011 ha lasciato un posto in fabbrica per diventare esercente, affiancata dalle figlie Gloria, 26 anni, e Andrea, 19, che hanno calamitato al B-Bar numerose compagnie di giovani. Amici e amiche sempre presenti agli eventi promossi dal locale, acquistato con tanti sacrifici da Baldo e Rosetta Vedovato, dopo i primi anni da affittuari. 

LUCI SPENTE
Dopo 52 anni le luci si spengono e non c'è cambio di gestione. Di grave perdita per la vita sociale della borgata parla il sindaco Davide Andretta, mentre Stefano Pezzutto, presidente del calcio Pravis 1971 (e nipote acquisito di Barbara) ricorda «che il bar è stato la seconda casa per tante persone del paese e no». Un saluto particolare arriva da Marco Coral dell'Associazione culturale Il Barone rampante: «Grazie per la vostra generosità e per il supporto costantemente dimostrato alla nostra associazione, creatura della bellissima Panigai. La vita corre veloce e arriva il momento in cui bisogna accogliere il cambiamento, vi capisco. Auguri per tutto!».
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