Pusher di cocaina tra Mestre, un hotel di Vicenza e la "centrale" nell'Alta Padovana: coppia nei guai, un arresto

Lunedì 1 Giugno 2020
I carabinieri nel piazzale della stazione di Mestre, da dove è scattata l'operazione nel Veneto
MESTRE/PADOVA/VICENZA - Nuova operazione antidroga, a cavallo tra Mestre, Vicenza e l'Alta Padovana, dei carabinieri della compagnia  di Mestre, che hanno tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, G.A., albanese 57enne, residente a San Giorgio in Bosco, deferendo contestualmente una donna, D.M., albanese 39enne, per lo stesso reato. L’operazione è stata portata a termine dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile a seguito di un servizio di prevenzione e controllo svolto sul territorio e in particolare nel “quartiere Piave” a ridosso della stazione ferroviaria di Mestre e nelle vie limitrofe, con il concorso delle unità cinofile della polizia locale di Venezia e il supporto dell’Arma locale in Vicenza e San Giorgio in Bosco.

Camera d'hotel a Vicenza
L’attenzione dei militari è stata attirata in particolare da una autovettura apparentemente anonima, ma che insisteva in continui passaggi davanti alla stazione ferroviaria e lungo via Piave. La conducente, dimostratasi particolarmente sospettosa e, forse temendo un imminente controllo, si allontanava velocemente dal centro per sviare possibili inseguitori. L’autista, evidentemente impegnato nella gestione della sua rete di spaccio che – alla luce degli sviluppi – si estendeva a livello interprovinciale, si dirigeva quindi verso il casello autostradale e poi viaggiava fino a Vicenza, in un hotel nelle immediate vicinanze dell’uscita. Quì, appurato che la donna aveva la disponibilità di una camera, i militari decidevano, con il concorso dei cani della polizia locale di Venezia con cui era stata intrapresa l’attività su Mestre, di procedere a perquisizione durante la quale hanno rinvenuto, nella disponibilità della donna, una decina di grammi di cocaina.

Residenza a San Giorgio in Bosco
Verificato che la residenza della donna era a San Giorgio in Bosco, nell'Alta Padovana, della donna motivo per il quale, i carabinieri di Mestre con l’unità cinofila della polizia locale e con il supporto dell’Arma del luogo, si sono diretti a quell’indirizzo. Ad aprire la porta è stato G.A., ospite della donna, apparso immediatamente agitato alla vista dei carabinieri e dei cani della polizia locale. La successiva  perquisizione dell’abitazione ha consentito di rinvenire, occultata ma nella sua disponibilità, altra cocaina, quasi 200 grammi, suddivisa in svariati “sassi”. E' stato ritrovato anche tutto il necessario per il taglio, la pesatura ed il confezionamento della sostanza, sinonimo di una fluente attività di spaccio come testimonia la somma contante di 1.700 euro, rigorosamente in banconote da euro 50 l’una.

La centrale della "rete"
I militari, che avevano seguito le mosse della donna da Mestre, hanno stabilito che l'abitazione di San Giorgio in Bosco fosse, effettivamente, la base logistica della estesa rete di spaccio. L’uomo, sospettato quindi di essere il cardine di una fiorente attività di smercio, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, su disposizione dell’autorità giudiziaria di Padova, tradotto nel carcere padovano, mentre la donna è stata, per lo stesso reato, denunciata in stato di libertà.
Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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