Mascherina abolita all'aperto, un rischio. Giordani: «Va portata sempre, specie in città»

Lunedì 1 Giugno 2020 di Alberto Rodighiero
Per Sergio Giordani rischioso abolire la mascherina all'aperto
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PADOVA - Lo stop alle mascherine all'aria aperta annunciato da Zaia non piace alla giunta Giordani. Palazzo Moroni, tra le altre cose, ha tappezzato la città con manifesti dove i volti celebri padovani invitano la cittadinanza ad utilizzare sempre e comunque i dispositivi di protezione personale. Seppure tra mille cautele, a bocciare l'iniziativa della Regione (in vigore da oggi) ieri pomeriggio ha provveduto il sindaco Sergio Giordani. «Zero polemiche da parte mia, lo chiarisco subito» ha premesso il primo cittadino che, però, non ha fatto nulla per nascondere la sua contrarietà rispetto alle disposizioni arrivate dalla giunta regionale.
«Personalmente, però, da domani e per un po' di tempo ancora continuerò a usare la mascherina il più possibile anche se all'esterno in alcune situazioni non sarà più obbligatoria per direttiva regionale, ad esempio quando all'aperto si possono garantire le distanze di almeno un metro».

«PER GLI SCIENZIATI E' UTILE»
«Anche i manifesti della nostra campagna comunale sul corretto uso della mascherina resteranno ancora nei tabelloni - ha detto ancora Giordani -. Vedo che i padovani la portano in massa, gli scienziati ci hanno detto che è un presidio utile e che il virus è ancora tra noi nonostante per fortuna i dati ottimi e quindi penso che per chi vuole, come atto facoltativo e individuale, portare la mascherina, ciò risponda al concetto di buon senso. Io credo che sia meglio una sicurezza in più che una in meno, ancora per qualche giorno. Ricordo infine a tutti che nei luoghi chiusi come i negozi resta sempre obbligatorio l'uso dei dispositivi di sicurezza».
Se il primo cittadino preferisce mantenere un profilo più che istituzionale, a suonare la carica, ieri pomeriggio, ha provveduto il capogruppo del Partito democratico Gianni Berno. «Il nostro sindaco ha ragione nel non polemizzare nel suo ruolo istituzionale. Io invece mi permetto di dire che il messaggio del presidente Zaia non è condivisibile sul tema dei dispositivi individuali di sicurezza perché passa dai primi di giugno l'idea errata che il virus sia definitivamente sconfitto e che si possa togliere la mascherina - ha tuonato Berno -. Se uno invece osserva meglio la normativa, scopre che la mascherina la deve avere sempre al seguito e la deve indossare ogni volta che si trova in una situazioni di non distanziamento, cioè quando transita ad esempio passeggiando a meno di un metro dalle altre persone. In città passeggiando questo accade praticamente sempre e dunque non era più facile dire continuate ad indossare sempre la mascherina a tutela vostra e degli altri? Forse sarebbe stato meno popolare?».

«SENZA CRESCE IL RISCHIO»
«Sta di fatto che il messaggio "cava e metti la mascherina" determina come esito solo "il cava" - ha concluso ironicamente il capogruppo Dem -. E questo a mio avviso aumenta il rischio e non dà chiarezza ai cittadini. Dunque anch'io come il sindaco continuerò ad indossare la mascherina in tutte le situazioni e cercherò di frequentare meno occasioni di assembramento possibili. Gli altri cosa faranno?».
Ad avanzare più di qualche perplessità sull'iniziativa del governatore è anche l'assessore alla Scuola Cristina Piva. Secondo l'assessore, infatti, il provvedimento rischia di complicare soprattutto l'organizzazione dei centri estivi che, salvo imprevisti, dovrebbero iniziare il prossimo 15 giugno. «Non la trovo per niente una buona idea. I dispositivi di protezione individuale sono uno strumento in più per tutelare la salute, soprattutto di chi è più fragile. E' assurdo poi, pensare che i bambini possano tenere le mascherine al chiuso e poi toglierle all'aperto - ha concluso -, dal punto di vista organizzativo si rischia di creare una gran confusione per le nostre attività estive».
 
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