Il virus ha vinto: rinviata al 2022 l'adunata degli alpini in programma il prossimo anno a Udine

Domenica 31 Maggio 2020 di Cristiana Sparvoli
Il virus ha vinto: rinviata al 2022 l'adunata degli alpini in programma il prossimo anno a Udine
UDINE - Adunata nazionale degli alpini: nel 2021 la città di Udine lascerà il passo a Rimini-San Marino (che la ospiterà nel secondo weekend di maggio), e dovrà aspettare la primavera 2022, per accogliere l’evento più atteso da oltre trecentomila penne nere italiane. Lo hanno deciso all’unanimità, ieri pomeriggio, i 24 componenti del consiglio direttivo nazionale dell’Ana, riuniti in videoconferenza insieme al loro presidente, Sebastiano Favero. 

IL PRESIDENTE
“Gli Alpini italiani, per la seconda volta nella storia del dopoguerra, hanno dovuto piegarsi agli eventi con rammarico, ma con la consapevolezza che non c’erano grandi alternative” è il commento dell’ingegnere trevigiano, dal giugno 2013 a capo dell’Associazione nazionale alpini. Il precedente risale al 1950, l’anno del Giubileo. Quella volta furono valutate questioni di carattere religioso, stavolta ha prevalso la ragione della salute. La 93a adunata del 2020 è stata cancellata dalla pandemia coronavirus, ma ancor più dal timore che, il prossimo ottobre, l’emergenza sanitaria non sarebbe stata del tutto superata. Una volta constatato che quest’anno non si poteva fare altrimenti, la questione più delicata, per il direttivo nazionale, è stata quella di determinare la diversa alternanza tra le città titolate ad ospitare il grande raduno. “Prima della riunione, avevo sentito i nostri soci udinesi”, dice Favero, “e da loro avevo già avuto la conferma che avrebbero accettato ogni decisione del consiglio direttivo. Così è stato”. Il presidente sottolinea il grande clima di collaborazione in cui l’Ana ha assunto le sue determinazioni, in un frangente così difficile. “La nostra prima valutazione è stata quella di constatare l’impossibilità di radunare, il prossimo ottobre, centinaia di migliaia di persone in una sola località. Prima di tutto prevale l’esigenza di tutelare la salute pubblica e poi abbiamo verificato che sarebbe stato tecnicamente impossibile affrontare un’organizzazione complessa, che richiede tanti mesi di preparazione. Quindi, siamo stati costretti a rinviare l’adunata nazionale al 2021”, continua il presidente Sebastiano Favero.

LA SCELTA
“Poi abbiamo affrontato il passaggio più delicato, quello di decidere in quale città doveva tenersi il raduno dell’anno prossimo. Anche qui c’è stata un’ampia discussione, con valutazioni di carattere economico e associative. Abbiamo deciso all’unanimità di ricominciare da Rimini – San Marino e che Udine avrà il suo raduno nel 2022. Adesso la macchina organizzativa può rimettersi in moto”. Le penne nere avrebbero dovuto incontrarsi nel capoluogo friulano in un anno molto significativo, poiché il 2021 segna il 45esimo anniversario del terremoto del Friuli. Una tragedia che ha visto in prima linea, nella macchina dei soccorsi, gli alpini dell’Ana accorsi da ogni parte d’Italia. “In effetti, era un anniversario importante da ricordare”, sottolinea Favero, “Anche le sezioni della Romagna che organizzavano il raduno di Rimini avevano delle grandi aspettative, che quest’anno sono state cancellate poiché non c’erano alternative. Vorrà dire che a Udine, nel 2022, celebreremo il 45esimo anniversario più uno”. Dal sisma del Friuli nel 1976 ,il pensiero di Sebastiano Favero corre all’attuale tragedia del coronavirus: “Penso alle molte vittime italiane della pandemia, soprattutto ai tanti nostri associati delle valli lombarde che non ci sono più”. Se l’adunata 2020 è andata in archivio senza essere stata consumata, l’attività dell’Ana deve andare avanti, facendo i conti con le restrizioni ancora in atto della fase 2. “Oggi, 31 maggio, avrebbe dovuto svolgersi l’assemblea nazionale dei delegati, in rappresentanza di 80 sezioni italiane e di 30 all’estero. L’abbiamo fatta slittare, dovrebbe tenersi alla fine di luglio a Milano”.
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