Minacciata con l'acido nel giardino di casa: «Quell'uomo voleva sfregiarmi» Video

Domenica 31 Maggio 2020
Un'immagine del video che riprende l'uomo mentre si avvicina alla donna con la tanica piena di acido

TREVISO - Ha la figlia di tre anni stretta a sé quando, attraversando il giardino di casa, prima sente un odore acre e poi si imbatte in un uomo che tiene in mano una tanica di acido. Miriam, una 40enne che abita sola con la bimba in un paese del trevigiano, (per anni ballerina di professione e ora responsabile di un B&B), ha vissuto l'incubo di tante donne, l'incubo che potesse essere sfregiata. E proprio con quel liquido che ha già disintegrato volto e anima di troppe donne, vittime di uomini pronti a tutto pur di vendicarsi, magari per una separazioni o altri motivi, sempre futili. Stavolta però a scongiurare il dramma, è stata proprio lei, Miriam, coraggiosa e abile ad approfittare anche dell'esitazione del misterioso aggressore. Ma chi è quell'uomo che si è avvicinato a questa mamma con la tanica di acido? Che intenzioni aveva? Voleva davvero sfregiare Miriam? E per quale motivo? Di certo l'uomo non aveva il volto coperto: si tratta forse di un atto di intimidazione? Commissionato da terzi? Magari per fatti precedenti che non c'entrano nulla con cuore e passioni?

IL SABOTAGGIO DELL'AUTO
Due giorni prima di quel 10 febbraio a Miriam è accaduta un'altra cosa strana. Strana, e grave. Il sabato precedente la donna sta tornando da Conegliano, e dopo pochi chilometri si accorge che la sua auto perde sempre più stabilità. È preoccupata, Miriam. Ha un brutto presentimento. E si ferma in una autofficina di Volpago del Montello. Il meccanico si accorge subito che una delle ruote della vettura è priva di due bulloni. E a quel punto Miriam sbotta: «Com'è possibile? dice la donna. Ho sostituito tutti i pneumatici una settimana fa». Miriam, carattere tosto e tempra d'acciaio, chiama l'officina di Feltre. Il titolare le dà una risposta secca ma precisa: nessun gommista al mondo dimentica di avvitare due bulloni su una ruota. «Fatico ancora a crederci ci dice Miriam al telefono ma a questo punto c'è una sola conclusione possibile: qualcuno ha sabotato la mia auto. Qualcuno voleva farmi del male. Non ho parole Ho solo paura. E tanta paura». 
 



L'AGGUATO
E qui Miriam non riesce a trattenere le lacrime. E ancora ignora cosa accadrà due giorni dopo. Possibile che i due fatti siano collegati? Che l'uomo con la tanica di acido c'entri anche con i bulloni svitati? Due episodi, una sola mano? Al momento domande senza risposta, e un mistero che deve ancora trovare soluzione. E allora nel tentativo di capire qualcosa in più torniamo su quanto accade a Miriam il 10 febbraio. E' un lunedì. Quella mattina la donna, dopo alcune commissioni, rientra alle 10.30. Quindi, una volta parcheggiata l'auto e presa la bimba in braccio, si avvia verso il portone d'ingresso. Ma passo dopo passo dal giardino si alza un odore sempre acre. Erba, piante e cordoli sono tutti bagnati. Qualcuno ha sparso acido su tutto il giardino dove tra l'altro la figlia trascorre il tempo a giocare. Miriam comincia a sudare, e quando solleva gli occhi da terra incrocia quelli di un uomo, a volto scoperto ma con un recipiente pieno di acido tra le mani. «Forse è stata una questione di secondi, ma quel faccia a faccia mi ha gelato il sangue. Pensavo volesse gettarmelo addosso, colpire me e la piccola. Lentamente ho appoggiata a terra la bimba, e le ho detto di allontanarsi senza toccare nulla perché c'era veleno ovunque». A Miriam non è mai mancato il coraggio e, da brava ballerina quale è stata, ha saputo cogliere il passo incerto, l'istante insicuro, il momento debole dell'uomo che aveva di fronte a sé. E si è avventata su di lui.

«Dove ho trovato il coraggio? In quel momento ho sentito una forza che non immaginavo di avere.
Ho pensato a tutte le donne vittime dell'acido, e poi all'emozione che ho provato 5 giorni prima guardando Sanremo. Mi ha commosso l'interpretazione di Jessica Notaro (una delle vittime dell'acido) che con Antonio Maggio ha cantato la faccia e il cuore». Così Miriam è riuscita a strappare la tanica dell'acido a quell'uomo misterioso. E a salvare se stessa, e soprattutto la figlia. Miriam non sa cosa possa collegare i due terribili episodi. «Non nascondo la mia preoccupazione - afferma il legale della donna, l'avvocato Daniele Panico -. La mia assistita ha denunciato episodi gravi e circostanziati. E grazie ad una telecamera è riuscita a documentare i fatti. L'uomo con l'acido? La procura di Treviso e i carabinieri stanno cercando di risalire ai responsabili, e renderli, inoffensivi. A me personalmente preme che Miriam e sua figlia possano vivere serene e tranquille in un periodo, causa Coronavirus, che già rende la vita difficile a ognuno di noi». 

Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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